"Cor Unum": riunione su crisi irachena e siriana

L’appuntamento il 17 settembre. Invitati i vescovi regionali e gli organismi di carità cattolici che operano nell’area del Medio Oriente  

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Il prossimo giovedì 17 settembre il Pontificio Consiglio “Cor Unum” promuove una riunione sulla crisi umanitaria siriana e irachena, cui sono invitati in particolare gli organismi di carità cattolici che operano nell’area del Medio Oriente, e vescovi di quella regione. L’incontro, al quale hanno dato la loro adesione oltre 30 organismi si strutturerà in due momenti. Nel corso della mattina, dopo l’introduzione di Mons. Giampietro Dal Toso, segretario del Pontificio Consiglio, vi saranno le relazioni del card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, e del Sottosegretario delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari, Stephen O’Brien. Successivamente verrà presentato il Rapporto sull’aiuto umanitario delle entità ecclesiali nel contesto della crisi siriana e irachena (2014-2015), realizzato da “Cor Unum”.

Nel pomeriggio, dopo l’intervento di Mons. Akasheh Khaled, capo ufficio per l’Islam del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e gli aggiornamenti dalle Chiese locali da parte di mons. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, mons. Antoine Audo, presidente di Caritas Siria e mons. Shelmon Warduni, presidente di Caritas Iraq, l’incontro si concentrerà sugli aspetti concreti della collaborazione tra i diversi soggetti in Siria, Iraq e nei Paesi limitrofi.

Obiettivo della riunione, in continuità con il percorso intrapreso negli ultimi tre anni, è quello di tracciare un bilancio del lavoro svolto finora dagli organismi caritativi cattolici nel contesto della crisi, condividendo le informazioni sull’evoluzione della crisi stessa e le risposte della Chiesa alla situazione umanitaria; discutere le criticità emerse e individuare le priorità per il futuro; analizzare la situazione delle comunità cristiane residenti nei Paesi colpiti dalla guerra, promuovendo la sinergia tra gli organismi ecclesiali, le congregazioni religiose e le diocesi; analizzare l’attività del “Humanitarian Focal Point”, istituito dalle agenzie di carità cattoliche presso “Cor Unum” lo scorso anno.

La crisi siriana e irachena è al centro dell’attenzione della Comunità internazionale per la gravità che si è prodotta a seguito della guerra. La Santa Sede, oltre all’attività diplomatica, partecipa attivamente ai programmi di aiuto e assistenza umanitaria. Dal 2011, secondo i dati disponibili, la crisi avrebbe provocato finora oltre 250 mila vittime e 1 milione di feriti. Attualmente sono più di 12 milioni le persone bisognose di aiuto in Siria e oltre 8 milioni in Iraq; i rifugiati interni sono 7,6 milioni in Siria e più di 3 milioni in Iraq, mentre 4 milioni sono i rifugiati siriani in tutta l’area del Medio Oriente: in particolare, 1,9 milioni in Turchia, 1,1 milione in Libano, più di 600 mila in Giordania.

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ZENIT Staff

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