Terra Santa: pronto Accordo bilaterale. Si attende pronunciamento Israele

Lo afferma il nunzio, mons. Giuseppe Lazzarotto, spiegando che la soluzione resta quella dei “due Stati”. Stamane violenti scontri sulla Spianata delle Moschee, a Gerusalemme

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“L’Accordo con Israele è definito in tutti i suoi aspetti. Ci sono alcuni dettagli tecnici sui quali il Governo israeliano e i suoi dipartimenti interessati devono decidere. Ciò rende più lungo l’iter che, va detto, risente anche dei cambiamenti politici come le elezioni recenti e la formazione del nuovo Governo”. È quanto dichiara al Sir monsignor Giuseppe Lazzarotto, nunzio in Israele e delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina.
 
“L’Accordo bilaterale è pronto attendiamo solo il pronunciamento del Governo su decisioni pratiche, concrete, tecniche. Impossibile per ora stabilire un tempo per la firma. Ci stiamo lavorando e noi siamo pronti”, ha spiegato il nunzio, ricordando la recente firma dell’Accordo con lo Stato di Palestina. “La motivazione forte per questa firma – ha aggiunto – è stata il convincimento che potrebbe contribuire a identificare nuovi percorsi per arrivare a quella pace in Terra Santa che tutti desideriamo vedere stabilita qui in maniera forte, sicura e seria per tutti”. 

“La strada è lunga, ci sono ostacoli e difficoltà di vario genere – ha ammesso Lazzarotto – tuttavia credo che se tutti si impegnassero a dare il loro contributo non sarà impossibile trovare una strada che ci potrebbe portare, se non immediatamente alla pace, almeno al miglioramento sensibile della convivenza. La soluzione resta sempre quella ‘due popoli, due Stati’. Se c’è buona volontà la strada comune la si può trovare”.  

Intanto violenti scontri si sono verificati questa mattina tra palestinesi e polizia israeliana sulla Spianata delle Moschee, a Gerusalemme. Secondo il portavoce delle autorità, gli agenti sono intervenuti in forze dopo che i palestinesi hanno lanciato bottiglie molotov e petardi contro le forze di sicurezza. “Non è accettabile che facinorosi musulmani, barricatisi di notte, trasformino quel posto a loro piacimento in una zona di combattimento”, ha dichiarato il ministro della Sicurezza Gilad Erdan, spiegando che sono stati introdotti nell’area pure “ordigni esplosivi”. Gli episodi di questa mattina – ha aggiunto – “obbligano a riesaminare nel dettaglio le misure che riguardano l’ingresso nella Spianata”, in quanto si tratta di gesti “estremamente gravi che infrangono in maniera sfacciata lo status quo in atto in quella zona”.

 

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ZENIT Staff

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