“Abbiamo aiutato e continuiamo ad aiutare il Governo siriano dotando l’esercito siriano di tutto ciò di cui ha bisogno per evitare il ripetersi dello scenario libico e di altri eventi di rimpianto che sono accaduti in quella regione perché alcuni dei nostri partner occidentali sono stati posseduti dall’idea di rimozione di regimi indesiderati”. Con queste parole Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha confermato la presenza di soldati del suo Paese in Siria.
Presenza testimoniata da un video trasmesso nelle scorse ore dalla tv di Stato siriana, in cui si vedono unità dell’esercito russo in azione a Latakia, la zona da cui proviene la famiglia del presidente siriano Bashar al-Assad. Nel filmato si vedono carri armati russi e soldati che parlano in lingua russa che forniscono assistenza alle truppe siriane.
“Ci sono militari russi in Siria, ci sono stati per diversi anni – ha proseguito Lavrov -. La loro presenza è legata alla fornitura di armi per l’esercito siriano che sta assumendosi il peso maggiore nella lotta contro il terrorismo dello Stato islamico e di altri gruppi estremisti, così militari russi sono presenti per aiutare i siriani a padroneggiare le attrezzature e prepararli all’uso nella lotta contro il terrorismo”. Secondo il quotidiano russo Kommersant, dalla Russia sono stati inviati all’esercito siriano lanciagranate, mezzi blindati e camion militari Ural.
Intanto l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, intervenuto su Le Figaro, ha stigmatizzato l’ipotesi di una nuova guerra fredda con Mosca dichiarando, al contrario, che il contributo della Russia è determinante per riappacificare la Siria e sconfiggere l’Isis. “Porre le basi per una nuova guerra fredda con la Russia è un grave errore – ha detto Sarkozy -. Abbiamo bisogno della Russia per porre fine al conflitto in Siria e per la nostra lotta contro Isis”.