“Di fronte alla globalizzazione del fenomeno migratorio occorre rispondere con al globalizzazione della solidarietà”. Lo ha detto nel tardo pomeriggio il Patriarca Latino di Gerusalemme Sua Beatitudine, Fouad Twal, aprendo l’Assemblea plenaria della CCEE (Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa) che si sta svolgendo presso la Domus Galilaeae, nel monte delle beatitudini in Israele.
Citando la sintesi dei lavori dei direttori nazionali della pastorale dei migranti dei Paesi Europei, Twal ha sottolineato che “i drammi che oggi accompagnano quanti desiderano raggiungere il continente europeo interpellano la coscienza dell’umanità”.
“Il migrante – ha continuato il Patriarca – non è un problema da risolvere, il nemico da combattere, l’invasore da cui proteggersi”.
“Il migrante è innanzitutto una persona concreta, con una sua dignità da rispettare e da tutelare”, ed è, ha aggiunto, “una persona che cerca la vita anche quando nella sua ricerca trova invece la morte…”.
Il Patriarca latino di Gerusalemme ha ricordato che i migranti e rifugiati che bussano alle porte delle nostre Chiese, cercano la pace, il lavoro e una dignitosa qualità di vita.
Ed ha narrato che in Giordania, la Chiesa e i fedeli sono stati sommersi dall’arrivo in massa dei rifugiati siriani e iracheni.
Twal ha constatato che all’entusiasmo e alla gioia dell’accoglienza iniziale, segue oggi “una certa stanchezza da parte dei fedeli che hanno accolto offrendo il loro aiuto, e da parte dei rifugiati stessi che non vedono vie d’uscita davanti a sé”.
A favore dei tanti poveri di questa terra e per il bene dell’Europa intera e unita, affinchè a fianco della Chiesa possa davvero farsi mediatrice di pace e di giustizia, il Patriarca ha invitato tutti a credere che “niente può separarci dall’amore di Cristo” e questo ci induce a “sperare contro ogni speranza”.
Sua Beatitudine ha concluso invitando i Vescovi presenti a lasciarsi interpellare con senso di responsabilità per divenire sempre più stretti “collaboratori di Dio”.
Mentre il Patriarca concludeva il suo intervento, è giunto il messaggio del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il quale ha voluto salutare l’Assemblea dei Presidenti delle Conferenze Episcopali europee, incoraggiandoli a “proseguire l’importante opera volta a suscitare nelle comunità ecclesiali un fervido impegno per far sperimentare a tutti la presenza viva di Cristo nella società testimoniando il Vangelo della Vita”.
Nel messaggio letto da Padre Duarte da Cunha, segretario generale della CCEE, il cardinale Parolin ha auspicato che l’incontro “contribuisca a rinsaldare i vincoli di unità e di comunione tra i Vescovi europei, favorendo un ulteriore impulso alla nuova evangelizzazione del continente”.