Il dono del Papa ai fedeli: un treno dal cuore del Vaticano ai tesori di Castel Gandolfo

Dall’antica stazione vaticana partirà domani un treno, frutto della collaborazione tra Musei Vaticani e Ferrovie dello Stato, che consentirà di raggiungere le bellezze artistiche e paesaggistiche delle Ville Pontificie 

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Si potrebbe definire un passo storico la prima apertura al pubblico delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, ma probabilmente Papa Francesco preferirebbe che venisse considerato come un ‘dono’ che egli ha voluto fare alle centinaia di pellegrini e turisti che ogni anno fanno tappa nella cittadina laziale. Oggi una fortunata preview per gli oltre 200 vaticanisti, foto e video reporter accreditati in Sala Stampa vaticana. Una gita suggestiva, o meglio, un tuffo nel passato iniziato alle 10 del mattino con la partenza dalla antica Stazione ferroviaria della Città del Vaticano, inaugurata nel 1933, su una locomotiva a vapore datata 1915.

Non un treno qualunque, bensì quello che il 4 ottobre 1962 trasportò Giovanni XXIII a Loreto e Assisi, dove il “Papa buono” volle affidare alla intercessione della Madonna e di San Francesco l’apertura del Concilio Vaticano II. Dunque un vagone che non trasporta solo persone, ma pezzi di storia, insieme alla bellezza di dettagli di un’epoca ormai andata. I sedili in velluto rosso, piccole riproduzioni di quadri noti appese sopra ogni schienale, l’odore di cera d’api che impregna il legno d’ulivo, le leve in ottone per direzionare l’aria calda o fredda, le carrozze ‘a cento porte’, dove ogni scompartimento ha una porta esterna…. Bellezze di altri tempi.

Il treno è stato ora completamente restaurato dalla Fondazione Ferrovie dello Stato, ed era già ripartito, dopo circa 50 anni di fermo, lo scorso 25 aprile per accompagnare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Milano per la firma di un protocollo, in occasione del viaggio inaugurale del treno “Mille”. Lo ha spiegato ai giornalisti Michele Mario Elia, amministratore delegato del Gruppo FS italiane, sottolineando che il vagone usa ora carbon fossile.

Questa “green locomotiva”, come l’ha definita Elia, “il più popolare, il più democratico fra i mezzi di trasporto”, ha inaugurato stamane la tratta che collega i “due Vaticani”. La stessa che a partire da domani qualsiasi turista potrà percorrere ogni sabato, grazie alla volontà di Francesco – come detto – ma anche alla organizzazione dei Musei Vaticani. Il treno non sarà tuttavia la locomotiva in questione, ma un vagone “Minuetto” delle Ferrovie dello Stato che ospita 500 posti. Il servizio sarà disponibile fino a dicembre, dalle 12 alle 19. È possibile inoltre affittare un intero treno per una comitiva privata con una spesa che varia dagli 8mila ai 10mila euro.

Ma non è tutto questo il punto: la novità è che, da domani, chiunque lo desideri potrà recarsi a Castel Gandolfo e non limitare la sua visita solo ai Giardini di Villa Barberini – seppur magnifici con le loro opere d’arte ‘verde’ e i resti di anfiteatri e colonne romane, o alle Fattorie Pontificie – ma potrà addentrarsi nel cuore del Palazzo apostolico e visitare luoghi a cui finora solo i Papi avevano accesso. 

Come: la terrazza dei Papi con vista sull’“occhio azzurro” del lago di Castel Gandolfo, il balcone dell’Angelus da cui Benedetto XVI salutò il mondo dopo la rinuncia, la macchina con cui Giovanni Paolo II effettuava i suoi spostamenti, parcheggiata nel cortile interno. Ma soprattutto lo spazio museale, allestito per l’occasione da Carlo Maderno, intitolato la “Galleria dei Pontefici”: sei sale in cui si possono ammirare i ritratti di 51 Papi, dal ‘500 ad oggi, insieme a sedie gestatorie, flabelli, il trono di Pio IX per la Sala del Concistoro e le pantofole di San Pio V e Clemente XII. Poi quadri come “Il Trionfo di San Pietro” di Alexander Maximilian Seitz (1867) o sculture della Scuola del Bernini, e ancora manti papali e divise di Comandanti della Guardia Palatina o della Corte laica pontificia.

Dunque, tutti i tesori di arte, botanica e archeologia custoditi nei 55 ettari di quella che, dal ‘600, è la residenza estiva dei Pontefici saranno fruibili da turisti, visitatori o semplici cittadini romani. Restano fuori dalla visita, naturalmente, gli appartamenti privati papali, che seppur non utilizzati da Bergoglio, rimangono sempre il luogo deputato ad accogliere il Vescovo di Roma. Come ha dichiarato infatti ai giornalisti il direttore Osvaldo Gianoli: “Castel Gandolfo è sempre pronta ad ospitare il Papa”.

“Se esiste al mondo una reggia inaccessibile, riservata, esclusiva, più del Cremlino di Mosca, più di Buckingham Palace, più dei Castelli della Loira, questa, nell’immaginario universale, è la Villa estiva del Papa”, ha affermato invece il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci. “Così è stato per secoli. Ci voleva un Papa venuto dalla fine del mondo per dire un giorno: ‘Io ho troppo da fare a Roma, non posso muovermi, non posso godere di quei luoghi meravigliosi a 30 km da qui. Però voglio che tutto questo sia almeno goduto dal mio popolo. Se non è un segno dei tempi questo!”.

Il costo tra viaggio e visita ammonta a 40 euro. Una cifra irrisoria, ha osservato Paolucci, considerando che con questa somma si potrà avere “la straordinaria opportunità di fare un tour completo dei Musei Vaticani, quindi visitare i Giardini Vaticani, il Colle vaticano, i 20 ettari sopra la Cappella Sistina. dopodiché scendere alla Stazione di San Pietro e, in meno di un’ora, arrivare a Castel Gandolfo. Poi, da lì farsi un giro nel Giardino della Villa Barberini, entrare nel cripto-portico di Domiziano, attraversare il giardino italiano, il bosco di magnolie, vedere i forti di lecci sulla pozzolana grigio-viola ed emozionarsi credendo di stare dentro un quadro di Annibale Pagacci o Salvator Rosa…”.

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Per acquistare il biglietto del Treno, l’ingresso agli spazi museali del Palazzo Apostolico e per consultare l’intero ventaglio delle nuove offerte di tour, itinerari e soluzioni di mobilità, consultare il sito dei Musei Vaticani: www.museivaticani.va.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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