Ban Ki-moon: “Grato al Papa per la sua enciclica”

A due settimane dalla visita di Francesco alle Nazioni Unite, il segretario generale dell’ONU ribadisce: “Inaccettabili le persecuzioni a sfondo religioso”

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A meno di due settimane dalla visita di papa Francesco al Palazzo di vetro, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha espresso il proprio appoggio al Santo Padre nella protezione dei cristiani in Medio Oriente e sull’accoglienza dei profughi in Europa.

In un’intervista rilasciata congiuntamente a Radio Vaticana e al quotidiano La Stampa, Ban Ki-moon ha dichiarato che all’ONU si attende con “grande eccitazione” la visita del Pontefice, prevista per il 25 settembre.

Francesco, ha detto il segretario generale, è “uomo di grande umiltà e umanità” e rappresenta una “forte voce morale” che merita di essere ascoltata “in questo mondo pieno di conflitti, abusi dei diritti umani, fenomeni come le migrazioni, e problemi come i cambiamenti climatici e la povertà”.

Parlando dei sempre più massicci flussi di migranti e profughi verso l’Europa, Ban Ki-moon ha elogiato “la leadership e la solidarietà mostrata dagli europei”, sollecitandoli però a fare “di più per proteggere chi fugge dalla guerra”.

Ribadendo che per la Siria “non esiste una soluzione militare”, il segretario generale dell’ONU ha aggiunto che “non possono esistere discriminazioni contro alcuno, sulla base di criteri religiosi o etnici” e che “è totalmente inaccettabile perseguitare le persone a causa di chi amano o in cosa credono”. Ha pertanto sollecitato “i leader europei ad aprire i confini e dare la necessaria assistenza umanitaria per salvare queste vite, mostrando compassione” verso ogni tipo di migrante, nessuno escluso.

Accogliendo come uno “sviluppo positivo”, il recente accordo nucleare con l’Iran, Ban Ki-moon ha comunque auspicato che esso “venga ratificato da tutte le parti, perché aiuterà la pace la sicurezza nel Medio Oriente e oltre. L’Onu – ha aggiunto – è pronta ad aiutare la sua applicazione, con il monitoraggio e le verifiche dell’Aiea”.

Dicendosi “grato al papa per la sua enciclica” sull’ambiente, il segretario generale ha però espresso preoccupazione perché i negoziati per Parigi sul clima “procedono troppo lentamente”, mentre i paesi in via di sviluppo “non hanno alcuna responsabilità storica per i cambiamenti climatici, e non hanno la capacità di affrontare i bisogni per mitigarli”.

 Ban Ki-moon ha concluso, affermando che se verranno applicati gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile entro 15 anni “potremo sradicare la povertà, realizzare la parità tra uomini e donne, garantire l’istruzione a tutti i bambini in età scolare, proteggere la biodiversità, avere città sostenibili, offrire assistenza umanitaria, igiene e sanità a tutti”. 

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ZENIT Staff

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