Lettura
Il Vangelo insiste nel presentarci Gesù che insegna in una sinagoga, nel giorno di sabato. L’ostilità dei suoi avversari è sempre più manifesta e insistente, fino all’inverosimile. Un’altra guarigione in giorno di sabato, costringendo addirittura l’assemblea a mettere al centro l’uomo con la mano paralizzata. Ecco il vero senso del riposo voluto da Dio: rimettere al centro chi è rimasto o è stato lasciato ai margini. La reazione è fortissima e provoca un’accanita discussione contro Gesù.
Meditazione
Tra i tanti luoghi scelti da Gesù per il suo insegnamento, la sinagoga ha senz’altro un posto particolare. Non certo come spazio chiuso e isolato dalla realtà circostante e nemmeno come ambito privilegiato dell’incontro con il Signore. Gesù ha annunciato il Regno di Dio ovunque, soprattutto lungo la strada e nelle case. Ma il raduno settimanale, così sacro per gli ebrei, è occasione speciale per rivelare la santità di Dio, che sempre opera facendo del bene. C’è, pertanto, un lungo e impegnativo cammino da fare per accogliere la Parola in tutte le sue straordinarie esigenze. Non si può lodare Dio chiudendo gli occhi sulle necessità del prossimo. Tanto meno si deve ritenere giusto il mettersi davanti a Lui senza fare spazio a chi vive situazioni di disagio o di sofferenza. Al contrario, Gesù insegna che solo ponendo al centro della comunità coloro che sono considerati come uno scarto l’incontro con Dio ha valore effettivo. Si tratta veramente di un capovolgimento di prospettiva: il Signore si fa trovare da chi lo cerca nella storia e non evade in uno spiritualismo evanescente e fumoso, che appaga i sensi solo per qualche momento. C’è davanti a noi un uomo, nella sua concretezza estrema: è una persona che ha bisogno di essere amata, accolta, capita. Sapremo vederlo con gli occhi di Dio e, come Gesù, ritenerlo la via da percorrere fino in fondo, se vogliamo alla fine giungere a contemplare il volto misericordioso del Padre? La scelta è pericolosa, piena di rischi. Potremmo smascherare la corruzione di chi si nasconde sotto il manto di un’ostentata religiosità. Ma non c’è altro modo per rendere gloria a Dio che volgere lo sguardo indietro, andare verso le periferie e “ripartire dagli ultimi”!
Preghiera
Ti preghiamo, o Padre, per tutti quelli che non riescono ad alzare lo sguardo verso di te perché si sentono giudicati e condannati da noi. Donaci uno sguardo limpido, perché sappiamo scorgere in ogni persona un raggio della tua bellezza e un riflesso del tuo amore. Lo Spirito Santo ci accompagni ogni giorno nel pellegrinaggio della vita, insegnandoci a sostare al fianco di chi è rimasto solo e abbandonato da tutti.
Agire
Cosa posso fare perché la mia comunità non escluda nessuno, ma sappia essere accogliente con tutti e solidale con i più poveri?
Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento – Castellammare di Stabia, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it