Cinquanta chili di farmaco anti-scabbia, insieme con un centinaio di confezioni di antibiotici e di antistaminici e una cinquantina di pomate antimicotiche, sono stati consegnati dalla Farmacia Vaticana a una struttura che accoglie gli immigrati a Roma. Un gesto di grande carità nella tradizione della Farmacia Vaticana, come spiega ai microfoni di Radio Vaticana il direttore fra Rafael Cizo Ramirez.
“È molto importante – dice – sapere che la Farmacia Vaticana non è un negozio, non è una impresa per guadagnare: non è questo l’obiettivo. L’obiettivo fondamentale della Farmacia Vaticana è fare il bene agli altri. Noi siamo aperti – giustamente – a tutto il mondo, nel senso che abbiamo farmaci che in Italia e in tante altre parte del mondo non si trovano. La gente viene qui e noi possiamo risolvere i loro problemi, queste necessità delle persone che hanno bisogno di questi farmaci”. Non solo i dipendenti del Vaticano o i residenti nello Stato possono entrare nella Farmacia dietro le mura, ma sono i benvenuti tutti coloro che hanno bisogno e che sono muniti di una ricetta medica.
La Farmacia Vaticana è infatti tra le più frequentate al mondo, con 2.000 visite al giorno, spiega l’emittente. Per quanto riguarda gli immigrati malati, è l’Elemosineria Apostolica a richiedere le medicine di cui hanno bisogno. Spesso – raccontano i farmacisti – a presentare le richieste per le medicine è lo stesso elemosiniere, l’arcivescovo Konrad Krajewski: viene in Farmacia a richiedere, ad esempio, i barattoli bianchi con il tappo rosso che contengono il “benzil benzoato” al 20%, che secondo gli addetti ai lavori sembra essere uno dei più efficaci trattamenti contro la scabbia.
Nel laboratorio sono in tre a lavorare per le persone malate e a volte a prestare aiuto è anche un frate. Il farmaco contro la scabbia da tempo si produce nei laboratori della Farmacia stessa per venire incontro alle necessità di migliaia di immigrati che giungono ogni anno in Italia. Il lavoro nel laboratorio avviene nel solco dell’antica tradizione farmacologica dei Fatebenefratelli, che nel 1874 diedero vita all’istituzione in Vaticano.