Il Papa: “Vengo da voi negli USA, perché mi è difficile stare lontano dalla gente”

In una videoconferenza con una scuola gesuita, un centro d’accoglienza per senza fissa dimora e una parrocchia, Francesco ha colloquiato con alcuni giovani migranti dall’America Latina

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Quando ormai mancano poco più di due settimane alla sua visita pastorale negli Stati Uniti, papa Francesco ha tenuto una videoconferenza con tre diverse strutture cattoliche, tutte finalizzate all’integrazione dei meno fortunati.

Il colloquio, trasmesso ieri sera dalla ABC e svoltosi in lingua spagnola, è stato intrattenuto il 31 agosto dal Santo Padre con gli allievi della scuola gesuita Cristo Rey di Chicago, con gli ospiti di un centro per senza fissa dimora a Los Angeles e con i migranti dal Messico, ospitati da una parrocchia di McAllen (Texas).

Salutando gli alunni della Cristo Rey, Bergoglio ha scherzato: “Se sono gesuiti, sono bravi”. Ha poi ascoltato la testimonianza di Valerie Herrera, una giovane che soffre di una malattia della pelle, che ha trovato la sua realizzazione personale nella musica e che ora intende iscriversi a farmacia.

Alla domanda della ragazza, su cosa si aspetta dalla gioventù d’oggi, il Pontefice ha risposto: “Quello che mi aspetto dai giovani è che non camminino soli nella vita”, ma accompagnati “dall’amore e dalla tenerezza degli altri”.

Altra esortazione del Papa ai giovani è quella di “camminare con coraggio”. È infatti “triste” e “senza gioia” un giovane senza coraggio, ha aggiunto.

“Non abbiate paura davanti alle difficoltà! Siate prudenti ed attenti ma non abbiate paura. Avete la forza per vincerle. Non fatevi prendere dal panico e non vi fermate”, ha detto, aggiungendo che “non c’è cosa peggiore che un giovane ‘in pensione’ prima del tempo”.

Da Los Angeles, si è collegato il 19enne Marcos, un senza fissa dimora che vorrebbe fare della musica il suo mestiere. Marcos ha domandato al Santo Padre perché il viaggio negli Stati Uniti sia così importante.

“Per me è molto importante, perché incontrerò voi, cittadini degli Stati Uniti, che hanno la loro storia , la loro cultura, le loro virtù, le loro gioie, i loro dolori, i loro problemi, come tutti”, ha risposto Francesco, aggiungendo: “Per me è difficile stare lontano dalla gente”. Nella vicinanza con le persone, infatti, il Pontefice trova “più facile capirvi e aiutarvi nel cammino di vita”.

A Rosemary, ragazza madre di Alisa, 11 anni, Bergoglio ha riconosciuto la difficoltà del suo status, per il quale “la gente a volte ti può guardare male”, tuttavia l’ha definita una “madre valorosa”, perché ha dato alla luce due figlie da sola, senza abortirle: “Avresti potuto ucciderle nel tuo ventre, invece hai rispettato la vita che tenevi dentro di te e per questo Dio ti premierà”.

È stato poi il turno di Ricardo, immigrato messicano in Texas, che, dall’età di 16 anni, dopo un incidente capitato al padre, mantiene la propria famiglia, composta da sei persone.

La vita di questo giovane, ha commentato il Papa, è stata segnata da “molte ingiustizie”, come è stata piena di ingiustizie anche la vita di Gesù Cristo. Dio, a volte, “parla con il suo silenzio”, come possiamo riscontrare nella Croce di suo Figlio, “l’ingiustizia più grande della storia e Dio taceva”. Questo silenzio di Dio “lo capiamo solamente guardando la Croce”.

Alla domanda di Ricardo, riguardante il sistema educativo e la politica migratoria americana, Francesco ha risposto che “dobbiamo avere più coscienza del fatto che lo sfruttamento degli uni sugli altri non è la strada” e che “tutti abbiamo responsabilità su chiunque”.

L’inimicizia posta dal Serpente diabolico tra l’uomo e la donna (cfr. Gen 3,15) e poi tra Caino e Abele, è proseguita ininterrottamente fino ad oggi al punto che “la partita si gioca tra amicizia sociale e inimicizia sociale”. Non è infatti il “piano di Dio” dire: “arrangiati tu, che l’altro si arrangia da solo”.

Di seguito, ad una religiosa di nome suor Norma, il Santo Padre ha detto: “Il lavoro che le religiose hanno compiuto e compiono negli Stati Uniti è grandioso”.

L’ultimo incontro è stato con la piccola Wendy, 11 anni, fuggita da El Salvador con la mamma, a causa della violenza tra bande che funesta il paese. Al Papa, Wendy ha mostrato un disegno che ritrae il Pontefice stesso, il quale l’ha ringraziata.

“Mi ha dato molta speranza vedervi. Prego per voi e per tutto il popolo americano e vi chiedo per favore di pregare per me”, sono state le parole di congedo di Francesco.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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