Cercatori d’oro

Gesù, immergendosi nel fango dell’umanità, non ha perso la sua preziosa lucentezza, ma ha dato all’uomo la stupenda capacità di emergere dal fango del peccato

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Tanti erano i giochi che il paese aveva allestito per divertire piccoli e grandi. Uno era il gioco dei cercatori d’oro e di perle. Mi sono avvicinato. In pochi metri quadrati ho visto piccoli pozzi, pozzanghere, canaletti, rivoli d’acqua fangosa, stagnante e corrente nella quale era stato sparso un certo quantitativo del materiale prezioso – perle e oro – che i partecipanti, armati di strumenti adatti, erano intenti a cercare e pescare.

Con acqua melmosa e fanghiglia era stato creato l’ambiente simile a quello dei cercatori d’oro e di perle. Era interessante vedere la soddisfazione di chi riusciva ad estrarre dal fango i preziosi che, liberati dal fango, mostravano tutta la loro lucentezza. Oro e perle sommersi, nascosti e infangati, “ma – aggiunse un acuto osservatore – “protetti” da quel fango che, se li ha sporcati in superficie, non ha tolto nulla alla loro preziosità e lucentezza”.

Ho visitato la basilica di Aquileia che recentemente è stata restaurata. Dal pavimento sono venuti alla luce splendidi mosaici. Ci diceva la guida che essi sono stati per secoli sepolti sotto un grosso strato di fanghiglia. Si sono conservati nel primitivo splendore perché il fango che li ha nascosti, li ha anche protetti da mani ingorde.

Gesù è il tesoro, la perla preziosa che si è seminata e nascosta in noi e fra noi. Lui, immergendosi nel fango dell’umanità, non ha perso la sua preziosa lucentezza, ma, facendosi uomo, ha dato all’uomo la stupenda capacità di emergere dal fango del peccato. L’ha restaurato per ridonargli e rivelargli la primitiva immagine divina, preziosa, lucente, di figlio di Dio.

Ciao da p. Andrea

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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