“Dopo Expo vorrei…”: domani il primo incontro all’Edicola Caritas

Il direttore di Caritas Ambrosiana, don Roberto Davanzo, parlerà del dramma dei profughi

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Milano e le province lombarde sono da mesi attraversate da un flusso migratorio destinato a non esaurirsi nel breve periodo, secondo le previsioni di tutti gli analisti. Di fronte a questa situazione, la Diocesi di Milano ha annunciato un potenziamento della rete di strutture di accoglienza gestite dalle sue cooperative e associazioni che porterà quasi a mille i posti per i profughi, e l’arcivescovo, il cardinale Angelo Scola, ha chiesto ai parroci di mettere a disposizione altri spazi per famiglie e piccoli gruppi in base ad un piano di accoglienza diffusa, sollecitando nel contempo l’approvazione di nuove leggi e norme per facilitare i percorsi di integrazione.   

Del rapporto tra la città e i migranti e delle prospettive future per far fronte all’arrivo di questa nuova ondata di profughi parlerà il direttore di Caritas Ambrosiana, don Roberto Davanzo, domani, venerdì 4 settembre, alle ore 17.30, in Expo, nella piazzetta antistante l’Edicola Caritas affacciata sul Decumano.

Dopo don Roberto Davanzo, racconterà la sua storia di integrazione Gado Ali. Ex sindacalista, Ali, 38 anni, ha dovuto abbandonare il Togo nel 2007 in seguito alla guerra civile. Accolto a Varese, ha imparato l’italiano e dal 2010 lavora come mediatore culturale a Casa Onesimo di Busto Arsizio, assistendo altri richiedenti asilo in attesa di ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato. Grazie al suo lavoro, anche la moglie ha potuto raggiungerlo e i suoi due bambini, nati in Italia, potranno ottenere la cittadinanza quando diventeranno maggiorenni.    

L’incontro, condotto dal caporedattore di Avvenire Davide Parozzi, inaugurerà il ciclo di dialoghi-testimonianza Dopo Expo vorrei… ideato da Caritas per riflettere sull’eredità di Expo. Ogni venerdì sino a fine ottobre, davanti al piccolo padiglione che Caritas ha allestito a Expo Milano 2015, è previsto il confronto tra un esperto e un testimone, sollecitati da un giornalista, a partire da una domanda: quale contributo l’Esposizione deve lasciare alla città nell’ambito nel quale sono impegnati.

La decisione di organizzare un programma di incontri aperti ai visitatori nasce dalla convinzione che Expo è occasione di incontro e confronto, capace di generare un cambiamento autentico, a cominciare dagli stili di vita della città. Un’occasione che per realizzarsi deve essere stimolata, aprendo il confronto a tutti i cittadini e visitatori, oltre i circoli degli addetti ai lavori.

Questo cambiamento sarà, prima ancora dei numeri, il vero lascito per Milano e il Paese di ExpoMilano2015.

I dibattiti dei venerdì dell’Edicola Caritas continueranno anche sui social media, in particolare attraverso l’account @caritasinexpo, con l’hashtag #dopoexpovorrei.

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ZENIT Staff

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