Sono attesi tra uno e due milioni di pellegrini all’Incontro Mondiale delle Famiglie in programma a Philadelphia dal 22 al 27 settembre 2015, sul tema L’amore è la nostra missione. La famiglia pienamente viva. Circa 15mila dovrebbero invece essere i partecipanti al Congresso Mondiale delle Famiglie al Philadelphia Convention Center (22-25 settembre), che precederà l’arrivo di papa Francesco nella città della Pennsylvania.
Sono alcuni dei numeri forniti durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento in Sala Stampa Vaticana. “Philadelphia sarà la capitale mondiale delle famiglie. La campana della libertà suonerà per le famiglie”, ha detto monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, alludendo all’oggetto-simbolo di Philadelphia.
“La famiglia è la risorsa più importante della nostra società ed è un bene per tutti i popoli”, ha aggiunto il presule, annunciando poi un gesto simbolico del Santo Padre, il quale al momento conclusivo dell’Incontro Mondiale, donerà 20mila copie del Vangelo di Luca, da lui firmate a 5 diocesi di altrettanti continenti: L’Avana (America), Marsiglia (Europa), Hanoi (Asia), Sydney (Oceania) e Kinshasa (Africa).
Monsignor Paglia ha poi sottolineato la strettissima vicinanza temporale con l’Assemblea Sinodale Ordinaria sul tema della famiglia (4-25 ottobre): “Sarà un’occasione – ha detto – per creare una nuova atmosfera della famiglia e dar vita a una nuova primavera” e dare il via ad una “stagione ecclesiale e sociale caratterizzata da un rinnovato protagonismo della famiglia”, a partire dalla consapevolezza, espressa nella nuova enciclica del Papa, che “tutte le persone devono diventare un’unica famiglia”.
Al giornalista che gli ha domandato se all’Incontro – ed in particolare al convegno – fossero ammesse famiglie ‘irregolari’, ‘di fatto’ o addirittura omosessuali, Paglia ha risposto: “Seguiamo alla lettera l’Instrumentun Laboris del Sinodo. Tutti possono venire, nessuno escluso. E se qualcuno si sente escluso – ha aggiunto con ironia – lascio le 99 pecorelle e lo vado a prendere”.
Sugli aspetti più strettamente organizzativi si è soffermato invece monsignor Charles J. Chaput, arcivescovo di Philadelphia, sottolineando che, con questo Incontro Mondiale, la sua città si conferma “città di grandi eventi”.
L’Incontro, ha osservato il presule, sarà un’opportunità per ribadire che “la famiglia è il punto focale della società e noi dobbiamo rafforzare questi sacri vincoli”.
L’arcivescovo ha poi annunciato che la veglia prevista per la sera di sabato 26 settembre, presso il Benjamin Franklin Parkway, sarà aperta alle ore 16: l’attesa dell’arrivo del Santo Padre sarà scandita da momenti di festa, musica e danza, il concerto di Andrea Bocelli assieme alla Philadelphia’s Philarmonic Orchestra, fino al momento della “Notte della famiglia”.
La programmazione dell’incontro mondiale, ha precisato mons. Chaput, è tuttavia ancora in divenire, poiché “l’itinerario completo del viaggio papale non è stato ancora diffuso”.
Per quanto riguarda il contributo dei volontari, il presule ha spiegato che “il loro impegno è molto forte, ne serviranno 10mila e abbiamo già quasi raggiunto quell’obiettivo”. Saranno invece circa 1.600 le abitazioni private che le famiglie di Philadelphia metteranno a disposizione per ospitare altre famiglie di altre parti del mondo. Per l’intero evento, ha aggiunto, sono stati finora stanziati 45 milioni di dollari.
È poi intervenuto il vescovo ausiliare di Philadelphia, monsignor John McIntyre, che ha illustrato in particolare il Congresso Mondiale, al quale hanno già aderito “diocesi e parrocchie di tutto il mondo” e dove si affronteranno i temi più disparati, alcuni dei quali anche molto delicati: l’utilizzo di internet, la disabilità, l’infedeltà, il perdono, la sessualità, la fertilità.
Alla presenza di rappresentanti di altre chiese e religioni – tra cui un pastore battista e un mormone – si affronteranno le sfide attuali della famiglia.
Al dibattito sarà presente anche il docente universitario Ron Belgau, tra i promotori dell’iniziativa Spiritual Friendship (Amicizia spirituale), il quale “parlerà di come abbia accettato il suo orientamento sessuale e del modo in cui, in questa maturazione, abbia abbracciato l’insegnamento di Cristo e della Chiesa”.