La seconda giornata del meeting Pellegrini nel cyberspazio (Grottammare, 18-20 giugno) si è aperta con la presentazione di un nuovo progetto online che viene ad arricchire il vasto panorama dei media di ispirazione cattolica. Il progetto, intitolato Orbisphera – un social network per la cultura dell’incontro, consiste in una piattaforma interattiva, basata sulle classiche risorse del web 2.0 (“amici”, “follower, “gruppi tematici”, ecc.), ma caratterizzata da un modello editoriale inedito che punta a migliorare la qualità del dialogo e dei contenuti.
Massimo Nardi, collaboratore di ZENIT e membro del gruppo di lavoro che ha dato vita a Orbisphera, ha illustrato le specifiche del progetto alla platea dei giornalisti cattolici che affollavano la Sala Kursaal di Grottammare. “Nel corso della prima edizione del meeting – ha detto Nardi – abbiamo annunciato la nascita del nuovo social network. Oggi, dopo un anno di lavoro appassionato ed intenso, possiamo dire d’essere in dirittura d’arrivo. L’apertura della piattaforma al pubblico degli utenti avverrà in coincidenza con il prossimo Giubileo”.
“Durante quest’anno di lavoro – ha proseguito Nardi – abbiamo sviluppato le componenti tecniche, ma abbiamo soprattutto ragionato sull’identità del progetto, elemento primario di ogni iniziativa che voglia trovare spazio sul web”.
Nardi ha quindi citato una recente intervista di ZENIT a Vint Cerf, vicepresidente di Google, nella quale l’illustre informatico (considerato uno dei padri di Internet) affermava che il web non dev’essere solo una connessione di computer, ma uno strumento per consentire alle gente di poter collaborare. “Per quanto riguarda gli aspetti tecnologici relativi alla connessione dei computer – ha detto Nardi, riferendosi alle parole di Cerf – sono stati fatti progressi enormi, ma per quanto riguarda gli aspetti umani relativi alla socializzazione, c’è ancora molto lavoro da fare. Il problema è che i grandi network appartengono a società per azioni esclusivamente votate al business, dove l’aspetto quantitativo prevale su quello qualitativo. Si avverte dunque l’esigenza di creare, e di portare ad un elevato livello di diffusione, un’alternativa cattolica nel mondo dei media digitali”.
Il progetto Orbisphera è nato nel 2011 sotto l’egida della Postulazione per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Giovanni Paolo II, organismo della Diocesi di Roma diretto da Mons. Slawomir Oder. L’ideazione e la realizzazione di Orbisphera sono a cura di un gruppo di lavoro composto da volontari, informatici ed esperti di comunicazione, riuniti in una associazione laica senza scopo di lucro. L’associazione è presieduta dal prof. Carlo Jovine, perito neurologo della Congregazione delle Cause dei Santi e membro della Consulta di esperti che ha stabilito la “inspiegabilità scientifica” della guarigione miracolosa di Suor Normand dal morbo di Parkinson. Lo sviluppo informatico di Orbisphera è affidato alla software house Hexcogito, che ha realizzato sia il portale dedicato a San Giovanni Paolo II (con il quale Orbisphera opera in sinergia) che il sito mondiale per la canonizzazione dei “Due Papi Santi”.
“Giovanni Paolo II – ha continuato Nardi – aveva sottolineato con enfasi la responsabilità degli operatori della comunicazione, intuendo l’importanza dei nuovi mezzi digitali specie con riferimento alla formazione dei giovani. Ma il suo saggio invito non è stato raccolto ed oggi i social network – come viene da più parti rilevato – sono spesso declassati a strumenti di divertimento e, a volte, addirittura di volgarità e disinformazione”.
In controtendenza a tale situazione, Orbisphera intende dare una concreta risposta operativa alle più recenti indicazioni che, sviluppando l’insegnamento di San Giovanni Paolo II, sono state emanate dalla Chiesa: promuovere uno stile cristiano di presenza nel mondo digitale, attivando forme di dialogo, scambio, solidarietà e creazione di relazioni positive. Orbisphera vuole offrire il proprio contributo per “umanizzare” la rete, favorire l’integrazione sociale e superare i confini generazionali. Una tecnologia a misura d’uomo. Tesa ad esaltare il senso di comunità e la centralità della persona umana.
“La nostra identità – ha precisato Nardi – non è nella tecnologia, ma nelle finalità. Ciò significa che, pur senza condizionare le interazioni tra utenti (che, in un social network, restano il cuore dello scambio interattivo), promuoveremo la nascita di community a carattere tematico privilegiando i settori marginalizzati dai grandi network: università, scuola, cultura, turismo religioso, volontariato, no-profit. L’identità laica del progetto consentirà inoltre di guardare oltre i tradizionali confini del mondo cattolico per entrare in contatto con credenti di ogni religione e persone di ogni cultura”.
Un social network, dunque, capace di bilanciare qualità e impatto divulgativo, nuova evangelizzazione e apertura al mondo laico, promozione del dialogo e attenzione agli stili di vita delle nuove generazioni, ispirandosi all’insegnamento di Karol Wojtyla e alla “cultura dell’incontro” promossa da Papa Francesco.
“I social network hanno dimostrato di essere un potente canale di rilancio delle notizie pubblicate sugli organi d’informazione – ha concluso Nardi -. Orbisphera punta a veicolare contenuti di qualità e, per farlo, conta sulla collaborazione delle testate cattoliche. ZENIT e Radio Maria hanno già dato la loro adesione. Siamo certi che il meeting di Grottammare darà un forte impulso allo sviluppo di rapporti collaborativi: occorre fare rete per potenziare il messaggio. Per questo siamo felici d’essere qui e di poter dare il nostro contributo…”.