Era la notizia del giorno. Nemo aveva trovato lavoro. Questa novità aveva portato aria di sollievo tra i suoi amici oltre che in famiglia.
Arrivava al negozio, tutte le mattine, giulivo, spensierato.
Era stimato per la puntualità al suo lavoro e al mattino, ogni mattino, quelli della sua strada, dove inforcava la bici e quelli del rione dove la riponeva per entrare nel suo negozio di pelli e borse, lo sentivano con soddisfazione passare cantarellando allegramente.
Dopo le ferie natalizie, il nostro amico, ebbe un cambiamento improvviso. Nessuno, né alla partenza, né all’arrivo, udì più l’allegro passaggio di Nemo. Eppure lo vedevano arrivare e ripartire, o lo incontravano tutto serio al lavoro. E tutti si domandavano: “Perché Nemo è così preoccupato? Cos’è successo? Perché Nemo da dieci giorni non canta più?”
Si venne infine a sapere che proprio da dieci giorni aveva ricevuto la prima mensilità. Per la prima volta aveva in mano, tutti suoi, un bel gruzzolo di soldi. Con i primi soldi, le prime preoccupazioni, i primi progetti, le prime fantasticherie: Come risparmiare? Dove mettere i denari? Come spenderli? Cosa progettare di bello? Perché non ascoltare certi amici di… scorribande, di… discoteca, di… droga?
Da dieci giorni ormai quei soldi erano un incubo. Al mattino li estraeva da sotto il materasso per guardarli, per contarli. Alla sera controllava la nuova serratura della sua camera.
Ma per fortuna Nemo si risvegliò da questo incubo. Riprese il suo solito umorismo più allegramente di prima; aveva visto il film “Fratello sole e sorella luna” ed era rimasto conquistato dalla serenità del “giullare di Dio”, Francesco, che libero da interessi egoistici, viveva giorno dopo giorno fidandosi del Padre Celeste.
Ciao da p. Andrea
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