Diocesi di Roma: il 20 giugno la XVIII edizione del Premio Buon Samaritano

La serata, al Teatro Argentina di Roma, è promossa e organizzata dal Centro diocesano per la pastorale sanitaria

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Sabato 20 giugno, alle 20, il Teatro Argentina ospiterà la XVIII edizione del Premio Buon Samaritano, promosso dal Centro diocesano per la pastorale sanitaria. I riconoscimenti, come vuole la tradizione del Premio istituito dal compianto vescovo Armando Brambilla, per quasi 18 anni ausiliare della diocesi di Roma delegato per l’assistenza religiosa negli ospedali della città, verranno assegnati a realtà e persone che nell’ambito medico-ospedaliero si sono particolarmente distinte per la solidarietà premurosa e lo “stile samaritano” verso il prossimo. La serata sarà presentata da Manuela Lucchini, giornalista di Tg1Medicina. Alla premiazione seguirà il musical realizzato dalla compagnia “Io ci sto!” intitolato “Vorrei avere… 100 braccia”.

Saranno tre i riconoscimenti assegnati dal vescovo Lorenzo Leuzzi, delegato per l’assistenza religiosa negli ospedali di Roma, e da monsignor Andrea Manto, direttore del Centro per la pastorale sanitaria della diocesi di Roma. A riceverli Rosaria Giampaolo, Sergio Eugenio Longo e Bianca Maria Palleschi, Antonio Maone e Lotario Turini.

Rosaria Giampaolo, primario dell’Ambulatorio Pediatrico dell’Ospedale Bambino Gesù, riceverà il Premio Buon Samaritano 2015 per la sua lunga e consolidata esperienza di cura e presa in carico di minori provenienti da famiglie disagiate e per il suo lavoro di assistenza nei campi rom a favore di bambini in condizioni di grave “povertà di salute”.

Sergio Eugenio Longo e a Bianca Maria Palleschi sono stati scelti per il servizio svolto dalla struttura di accoglienza “Casa del Sole” presso l’Ospedale San Camillo, che accoglie gratuitamente pazienti fragili già ricoverati nelle varie Unità Operative degli ospedali San Camillo e Forlanini e poi seguiti in regime di Day Hospital o in regime ambulatoriale o in dimissione protetta: dal 2002 a oggi sono oltre 1.500 le persone accolte, fra malati e relativi accompagnatori provenienti da diverse regioni del Sud d’Italia e da 34 diverse nazioni (con prevalenza di persone provenienti dall’Europa dell’Est e dall’Africa del Nord).

Ad Antonio Maone, psichiatra del dipartimento di Salute mentale della ASL Roma/A, e a Lotario Turini, presidente dell’associazione “Solaris”, verrà assegnato il Premio per il lavoro innovativo svolto nell’assistenza di pazienti con disagio psichico. Il “Progetto Solaris” è nato nel 2003 per iniziativa dei Servizi Psichiatrici della ASL Roma/A, alla ricerca di una diversa e più umanizzante modalità di collaborazione con i familiari e gli utenti.

Nell’intento di assicurare ai pazienti dimessi dalle comunità terapeutiche una sistemazione abitativa stabile, sicura, dotata di un’assistenza realmente aderente ai loro bisogni, l’associazione “Solaris” (fondata da familiari e utenti) si è fatta parte attiva, riscoprendo le risorse personali di ognuno dei membri, e realizzando così soluzioni abitative indipendenti, realmente incluse nel tessuto sociale, dove gli utenti hanno trovato una reale integrazione, pur con i limiti relativi imposti dalla malattia. Il risultato: le persone hanno trovato nell’abitazione autonoma un significato di ricostruzione di una vita, che ha dato loro speranza, motivazione, resilienza, voglia di farcela.

 

 
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ZENIT Staff

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