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Phnom Pehn: aperto processo di Beatificazione martiri cambogiani

Si tratta di 35 tra preti, laici, catechisti, missionari, uccisi o lasciati morire durante la persecuzione alla Chiesa sotto il regime di Pol Pot e dei khmer rossi

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La Chiesa cambogiana ha ufficialmente aperto la fase diocesana del processo di beatificazione di 35 martiri, uccisi o lasciati morire durante la persecuzione subita dalla Chiesa sotto il regime di Pol Pot e dei khmer rossi. Lo ha riferito all’agenzia Fides padre Gustavo Adrian Benitez del Pime, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie per la Conferenza Episcopale di Laos e Cambogia.

I 35 futuri Beati sono morti tra il 1970 ed il 1977, e sono nativi di Cambogia, Vietnam e Francia. “Si tratta del Vescovo cambogiano Joseph Chhmar Salas e di 34 compagni, tra preti, laici, catechisti, missionari, tra i quali alcuni membri della congregazione delle Missioni Estere di Parigi (MEP)”, spiega padre Benitez.

La celebrazione di solenne apertura del processo si è svolta all’inizio di maggio a Tangkok, villaggio nella provincia di Kompong Thom, ed è stata presieduta dal vescovo Olivier Schmitthaeusler Mep, vicario apostolico di Phnom Penh, alla presenza di numerosi fedeli, sacerdoti, religiosi, missionari, in rappresentanza di tutta la Chiesa cambogiana.

“Con l’inizio del processo, è stata creata una commissione che raccoglierà tutte le testimonianze sulla morte dei 35, alcuni uccisi, altri lasciati morire di fame e di stenti”, dichiara ancora a Fides il direttore delle Pom. “L’apertura del processo è importante a livello storico, perchè aiuterà i cambogiani a ricostruire la storia personale e le loro radici” afferma, ma “ha soprattutto valore spirituale: la Chiesa in Cambogia, annullata negli uomini e nelle strutture, ha ripreso a vivere e a crescere”.

“Riguardando la situazione della Chiesa cambogiana prima, durante e dopo il regime di Pol Pot, si ha la certezza che quei pochi cristiani e martiri coraggiosi hanno mantenuto accesa la luce della fede. La grazia di Dio ha agito anche durante quegli anni bui. E sul sangue di questi martiri, oggi la Chiesa rinasce”, conclude padre Benitez.

Una volta conclusa la fase diocesana del processo, se l’esito dell’istruttoria sarà ritenuto positivo, la documentazione verrà inviata in Vaticano, alla Congregazione per le cause dei Santi, che ne curerà la seconda fase.  

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ZENIT Staff

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