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La libertà religiosa al servizio di una coesistenza pacifica

Dibattito al Consiglio d’Europa alla luce della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo

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Santa Sede e Consiglio d’Europa convergono sulla libertà religiosa. Su questo tema si tiene oggi un dibattito a Strasburgo, con la partecipazione, tra gli altri, del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, monsignor Paul Gallagher.

La libertà religiosa è una “dimensione fondamentale” ed integrante della “nostra cultura”, ha dichiarato ai microfoni di Radio Vaticana, Gabriella Battaini-Dragoni, vicesegretario generale del Consiglio d’Europa.

La dimensione religiosa, secondo la dirigente, è un principio che è stato riscoperto negli ultimi anni dai cittadini europei e il Consiglio d’Europa, da parte sua, da sette anni sta riflettendo “regolarmente sull’impatto e sul ruolo che la religione può svolgere in senso alle società europee in ogni caso e quindi anche alle società in senso più ampio”.

Ricordando alcuni dei principi sanciti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo – in particolare la libertà di religione (art.9), la libertà di espressione della religiosità (art.2) e la libertà di associazione religiosa – Battaini-Dragoni ha definito “molto interessante ora il modo in cui la Santa Sede cerca di affrontare il tema della radicalizzazione” che porta a fenomeni come quello del terrorismo.

La “coesistenza pacifica” è dunque possibile qualora ci sia la volontà di costruire un “progetto comune”, animato dai medesimi principi della libertà di religione, di coscienza, di opinione, accompagnata alla libertà di espressione e dalla libertà di associazione, ha poi concluso il vicesegretario generale del Consiglio d’Europa.

 

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ZENIT Staff

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