A dire il vero non sapevo proprio quale argomento trattare. Mi avevano presentato senza preavviso una trentina di giovani a cui donare una meditazione dal tema suggerito lì per lì: come vivere la fraternità.
Alla rinfusa i ragazzi entrano nella saletta predisposta per loro. Ma le sedie erano ancora appoggiate alle pareti. Per cui ad ognuno che entrava suggerivo di prendersi la sedia e mettersi in cerchio. Terminata l’operazione degli arrivi, mi accorgo che non tutti sono allineati.
Preciso che il cerchio è perfetto quando tutti i punti che lo compongono sono equidistanti dal centro. Solo così il cerchio è compiuto; ma ciò che più conta – insisto - è che tutti i punti si dispongano equidistanti dal centro.
Allenati a cogliere il paragone che stava nascendo, il più sveglio dice: Dio è il centro e noi tutti siamo fratelli.
“Non vedo opportuno – ribatto - che mi si dica: preghi per noi, lei che è più vicino a Dio”. Tutti siamo equidistanti; perché abbiamo Lui per centro, anzi, fondendoci nel suo amore, siamo Lui, siamo il cerchio.
Se si tratta di costruire un mondo di libertà, di uguaglianza e di fraternità, credenti e non credenti devono sentirsi liberi di essere tali, eguali nei loro diritti a vivere la propria vita personale e comunitaria restando fedeli alla proprie convinzioni, e devono essere fratelli tra loro.
Vivendo e godendo questa posizione di fratellanza, possiamo rivelare Dio al mondo e tutti ci possono riconoscere Suoi.
Ciao da p. Andrea
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.