Santa Sede: attività finanzarie in linea con gli standard internazionali

Presentato oggi in Sala Stampa vaticana il Rapporto annuale dell’AIF, Autorità di Informazione Finanziaria. Nei primi mesi del 2014 svolta una ispezione “in situ” dello IOR

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Progressi significativi degli strumenti giuridici e del monitoraggio delle attività finanziarie della Santa Sede nel 2013 e una prima ispezione “in situ” dello IOR nei primi mesi del 2014. Sono le principali novità che emergono dal Rapporto Annuale dell’AIF, Autorità di Informazione Finanziaria, sull’attività di vigilanza per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. 

Il documento – che passa in rassegna le attività e le statistiche dell’AIF per il 2013 – è stato presentato questa mattina in un briefing in Sala Stampa vaticana dal direttore AIF, René Brülhart. Secondo il Rapporto, lo scorso anno ha visto un rafforzamento significativo degli strumenti legali e istituzionali della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano per la lotta efficace contro i crimini nel campo finanziario, oltre che un’accresciuta istituzionalizzazione della collaborazione internazionale della competente autorità della Santa Sede con le sue controparti estere, e una performance molto migliorata nel monitoraggio delle potenziali irregolarità finanziarie.

“Nel 2013 abbiamo fatto ulteriori passi decisivi nel migliorare gli strumenti legali e, allo stesso tempo, nel renderli effettivamente operativi”, ha dichiarato Brülhart. E ha aggiunto: “La valutazione compiuta nel dicembre 2013 da Moneyval (il Comitato di esperti per la valutazione delle misure contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo del Consiglio d’Europa) e le nostre statistiche ci permettono di affermare che oggi abbiamo in funzione un sistema corretto ed equivalente per prevenire e combattere i crimini finanziari. Un sistema che è ben allineato con gli standard internazionali”.

Inoltre l’AIF ha registrato una notevole crescita delle “Segnalazioni di transazioni sospette” (STR), passate da 6 nel 2012 a 202 nel 2013. Questa crescita riflette, sia lo sviluppo della strumentazione legale, sia un miglioramento sostanziale nella performance operativa delle entità soggette alla supervisione dell’AIF in vista della prevenzione del crimine finanziario. Cinque segnalazioni sono state inoltrate al Promotore di Giustizia per l’ulteriore investigazione da parte delle autorità giudiziarie.

Il numero delle richieste di informazioni presentate dall’AIF ad autorità estere competenti è cresciuto da 1 nel 2012 a 28; il numero delle richieste ricevute dall’AIF da autorità estere è salito dalle 3 del 2012 alle 53 del 2013. “Questo incremento è dovuto anche alla cooperazione internazionale promossa dalla serie di accordi bilaterali conclusi”, ha dichiarato René Brülhart.

Nel 2013 l’AIF è diventata membro dell’Egmont Group, la rete globale delle Unità di Informazione Finanziaria, e ha firmato diversi accordi bilaterali per istituzionalizzare la mutua collaborazione nel campo della lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Protocolli d’Intesa (Memorandum of Understanding) sono stati firmati con Germania, Italia, Olanda, Slovenia e Stati Uniti.

Come già osservato nel 2012, il numero delle dichiarazioni di trasporto transfrontaliero di denaro contante o di titoli al portatore in quantità superiore ai 10.000 Euro è nuovamente diminuito nel 2013, arrivando a 1.557 dichiarazioni in uscita (erano state 1.782 nel 2012) e 550 in entrata (erano state 598 nel 2012). Ciò è dovuto all’accresciuto controllo da parte delle autorità competenti e all’introduzione di procedure più stringenti presso gli enti soggetti alla supervisione.

Con due documenti in forma di Motu Proprio, nei mesi di luglio e agosto, Papa Francesco ha esteso le competenze delle autorità della Santa Sede, in particolare dell’AIF, allineando gli strumenti legali agli standard internazionali. Con un terzo Motu Proprio del novembre 2013, il Pontefice ha risposto alle esigenze sorte con l’estensione delle responsabilità dell’AIF pubblicando un nuovo Statuto della stessa Auorità, in cui vengono ribaditi i suoi aspetti essenziali. Ovvero il fatto che l’AIF è costruita su due pilastri, la supervisione e l’informazione finanziaria. Sono stati precisati anche alcuni aspetti concernenti la sua governance, come le esigenze di competenze professionali e finanziarie per il personale chiave degli organi dell’AIF.

Dal Rapporto emerge infine che, nel primo trimestre del 2014, l’AIF ha condotto la prima ispezione ordinaria in situ dello IOR, per verificare la messa in opera delle misure stabilite per prevenire e impedire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. L’ispezione – si è detto durante il briefing in Sala Stampa – ha messo in luce i progressi sostanziali compiuti dall’Istituto per le Opere di Religione negli ultimi 12 mesi. Come risultato dell’ispezione, l’AIF ha formulato un piano di azione per rendere le procedure pienamente rispondenti alle esigenze espresse dalla Legge n. XVIII e per l’attuazione di ulteriori miglioramenti organizzativi e procedurali. (S.C.)

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ZENIT Staff

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