Quali vesti indossano i sacerdoti non concelebranti?

Ogni chierico deve abbigliarsi in modo conforme alla propria dignità ecclesiale

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Nella sua consueta rubrica di liturgia, padre McNamara risponde questa settimana ad una domanda di un lettore statunitense.

Mi chiedo quale è la veste propria per un sacerdote che partecipa ad una Messa, ma non concelebra. Mi è stato detto che deve portare la stola per ricevere la Comunione. Ma questa regola non l’ho mai trovata nelle istruzioni liturgiche e conseguentemente non posso neppure chiarire alcune questioni correlate, ad esempio se il sacerdote deve indossare l’abito talare e la cotta. È sufficiente portare la stola sull’abito religioso? La stola va portata solo per ricevere la Comunione o anche in altre parti della Messa? Inoltre, cosa deve portare un diacono che partecipa alla Messa, senza però esercitare il suo ministero? È una situazione che si presenta sempre più spesso negli USA, per via dell’aumento dei diaconi permanenti nelle parrocchie. Devono portare la stola per ricevere la Comunione? Infine, qual è la veste propria per distribuire la Comunione per sacerdoti e diaconi non concelebranti, che non assistono alla Messa? — B.H., Latrobe, Pennsylvania (USA)

Ci sono alcune norme generali che riguardano questo tema. La loro applicazione, tuttavia, dipende anche dalle situazioni concrete di ogni celebrazione.

Per quanto riguarda la veste, l’Ordinamento Generale del Messale Romano (OGRM) dice al n° 114:

“114. […]  È preferibile infatti che i presbiteri presenti alla celebrazione eucaristica, se non sono scusati da una giusta causa, esercitino normalmente il ministero del proprio Ordine e quindi partecipino come concelebranti, indossando le sacre vesti. Diversamente indossano il proprio abito corale o la cotta sopra la veste talare”.

Per quanto riguarda invece la loro collocazione il documento afferma:  

“310. [ … ] Nel presbiterio siano collocate inoltre le sedi per i sacerdoti concelebranti e quelle per i presbiteri che, indossando la veste corale, sono presenti alla celebrazione, senza concelebrare”.

Secondo il n° 283, quest’ultimi devono anche ricevere la Comunione sotto le due specie.

Da tutto questo possiamo dedurre le seguenti regole fondamentali:

– è preferibile che i sacerdoti concelebrino se partecipano ad una Messa;

– se questo non è possibile per una giusta causa (ad esempio altri impegni pastorali o la non conoscenza della lingua della Messa, ecc.), allora devono indossare – se possibile – la veste corale.

L’abito corale proprio dipende dalle condizioni particolari di ogni chierico. Se ha qualche dignità ecclesiastica, ad esempio è un canonico o un monsignore, allora indosserà l’abito corale conforme alla sua dignità. Se è un religioso si adeguerà alle regole particolari della sua congregazione. Se non appartiene ad alcuna di queste categorie o la veste propria non è disponibile, allora può indossare anche l’abito talare e la cotta come sostituto.

Il camice, con o senza stola, non è da considerare abito corale in questo contesto, anche per evitare che possa essere scambiato con i concelebranti.

I sacerdoti non concelebranti in abito corale devono essere collocati nel presbiterio. Questo dipende naturalmente dallo spazio disponibile. Se il presbiterio è troppo piccolo, allora alcune panche possono essere riservate a loro. Questa soluzione può anche essere adottata quando un certo numero di sacerdoti partecipano alla Messa indossando semplicemente l’abito clericale.

Per quanto riguarda l’uso della stola per ricevere la Comunione: non c’è alcuna norma che lo rende obbligatorio, né c’è alcuna regola che lo vieta.

È consuetudine in molti luoghi di portare la stola, specialmente il giorno di Venerdì Santo, quando non viene celebrata la Messa e si riceve la Comunione con le ostie consacrate nella Messa della Cena del Signore celebrata il giorno di Giovedì Santo.

Può costituire una consuetudine liturgica stabilita in alcuni ordini religiosi o congregazioni, così come in alcune diocesi o regioni ecclesiastiche. Trattandosi di una consuetudine valida che non va contro alcuna legge può essere legittimamente continuata.

Non ci sono disposizioni particolari per i diaconi non officianti e manca anche qualsiasi riferimento a come dovrebbero ricevere la Comunione. Si presume quindi che la ricevono nello stesso modo dei fedeli.

Ci sono alcune celebrazioni speciali, tuttavia, quando le rubriche della Messa o la consuetudine locale invita tutti i diaconi presenti a partecipare alla celebrazione indossando il camice e la stola. In queste occasioni essi ricevono la Comunione o separatamente sotto le due specie o si avvicinano all’altare dopo i concelebranti e ricevono la Comunione dagli ultimi concelebranti.

Il diacono riceve sempre la Comunione sempre da un altro ministro e non la prende mai lui stesso nel modo in cui lo fa un concelebrante. Consumare il Preziosissimo Sangue rimasto nel calice dopo la comunione è un altro caso, dato che ha già ricevuto la Comunione.

Infine, i sacerdoti non concelebranti o diaconi supplementari che aiutano a distribuire la Comunione possono indossare sia il camice e la stola che l’abito talare, la cotta e la stola.

[Traduzione dall’inglese a cura di Paul De Maeyer]

***

I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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Fr. Edward McNamara

Padre Edward McNamara, L.C., è professore di Teologia e direttore spirituale

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