L’indicazione è assai confortante: la prima candidata a sottoscrivere il manifesto Vote for family 2014 - Corro per la famiglia, anche in Europa è la più giovane europarlamentare italiana. Interprete delle reali istanze dei suoi coetanei, la trentenne Lara Comi, volto noto dei talk show, ha dunque le idee chiare circa il valore d’avanguardia che assume l’impegno a favore della cellula fondante della società.
“Ho sottoscritto con entusiasmo il Manifesto del Forum delle associazioni familiari e della Fafce (Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche), presentato in tutti i Paesi Ue, perché condivido tutti i punti del documento che impegnano chi si candida alle prossime elezioni europee nella difesa della famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna”, afferma la Comi a ZENIT.
Impegno che si attua, come lei stessa spiega, attraverso “il riconoscimento della famiglia tradizionale come soggetto sociale, la diffusione del concetto di family mainstreaming (un monitoraggio per analizzare l’impatto delle politiche sulle famiglie, ndr), il sostegno a politiche di conciliazione famiglia-lavoro e politiche economiche sostenibili e redistributive”.
La crisi, del resto, ha sferrato un duro colpo nei confronti delle famiglie. “Credo che ancor di più oggi le famiglie vadano poste al centro delle azioni dei governi perché la maggior parte è stata duramente provata dalla crisi, da tasse insopportabili e dallo spettro della disoccupazione”, il pensiero di Lara Comi. “Questioni enormi che ancora non hanno trovato risposte adeguate”, commenta ancora.
Quello dell’on. Lara Comi è un punto di vista privilegiato, essendo membro della Commissione mercato interno e protezione consumatori, per comprendere quanto sia determinante rilanciare il ruolo sociale della famiglia per affrontare la crisi. “Solo investendo sulla famiglia è possibile ribaltare questo scenario cupo che incombe sull'Europa - spiega - e la costituzione di un ampio fronte che abbia come obiettivo prioritario la tutela e la promozione di tali valori e principi può rappresentare la chiave di volta indispensabile per invertire in Ue la rotta verso politiche più solidali, dirette alla riduzione della pressione fiscale per famiglie e imprese e alla creazione di nuova occupazione”.
Lara Comi si erge così a paladina di valori e principi, e non ha remore a parlare espressamente di famiglia tradizionale. In molti tuttavia, tra i detrattori di Forza Italia, sottolineano l’assenza di una posizione coerente e condivisa unanimemente nel suo partito sui cosiddetti temi sensibili. “Io sostengo la linea di Forza Italia, da sempre, nella difesa della famiglia tradizionale e riconosciuta dalla Costituzione, ovvero fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna”, replica l’eurodeputata. La quale precisa: “E non sono d’accordo su nozze gay né tanto meno sulle adozioni da parte di coppie omosessuali”.
La giovane esponente del partito berlusconiano qualche apertura in senso progressista però la concede. Pensa che “i tempi siano maturi per regolare forme di convivenza attraverso una riforma del codice civile”. Ritiene che non ci sia “nulla di scandaloso in questo, in quanto si tratta di diritti privati”, tipo “questioni in campo patrimoniale, proprietà della casa, affitto, successione ma anche l’assistenza ospedaliera”. Un approccio che definisce in linea con la sua vocazione a “una politica del dialogo e non delle chiusure”. Si tratti - prosegue - “di lavoratori, studenti, eterosessuali o omosessuali, l’uguaglianza dei cittadini è tutelata dalla Costituzione”.
Uguaglianza che non potrà mai fondarsi sull’ideologia gender. Anche su questo tema, l’onorevole Lara Comi sembra non transigere affatto. “Nonostante il Partito Popolare Europeo abbia lasciato libertà di voto sulla relazione Lunacek”, la deputata di Forza Italia afferma: “Ho deciso di votare a favore del modello di famiglia in cui sono crescita e che è l'unico che riconosco come funzionante”. Facendo una diagnosi di quanto avviene nell’europarlamento, la Comi rileva che l’influenza di gruppi di pressione fortemente ideologizzati “è tanta, e viene da tutti i gruppi politici”. Ma ciò non le impedisce di affermare che “una visione moderna non può prescindere dalle leggi della natura, che prevedono l'unione di un uomo e una donna per procreare. Tutto il resto viene di conseguenza”.
Quelle stesse leggi di natura che impongono la tutela del nascituro. A proposito della petizione Uno di Noi, che chiede al Parlamento europeo di non finanziare associazioni che svolgono attività implicanti la distruzione di embrioni umani, Lara Comi la pensa così: “Essere accolti in audizione di per sé non significa niente: è un passo, ma non è decisivo se non viene seguito da azioni concrete”. Per questo sollecita a lavorare “affinché ci sia una maggiore consapevolezza su certi temi, e affinché la centralità della vita sia riconosciuta in tutte le sue accezioni”.
Va sempre considerato che “il progresso tecnologico non può snaturare gli uomini poiché gli impulsi edonistici, per quanto leciti, non meritano di per sé tutele giuridiche concesse invece a situazioni che hanno conseguenze importanti”. Il pensiero tradizionale della più giovane tra gli eurodeputati.