Servire Cristo nei fratelli

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Ad Antiochia di Pisidia, di fronte a un’assemblea composta da Giudei, san Paolo pronuncia il suo primo discorso missionario. Si tratta di una rievocazione delle grandi cose compiute da Dio nella storia della salvezza in vista della venuta di Cristo, Messia e Servo del Signore. Al tema del servizio si rifà il brano del Vangelo, inserito nel contesto dell’Ultima Cena. Dopo la lavanda dei piedi, Gesù invita i suoi discepoli a fare altrettanto. Da questa affermazione prende avvio lo sviluppo dei successivi. Sono riportati due detti di Gesù: il servo non è più grande del suo Signore; chi riceve un mandato da Cristo, riceve Cristo stesso.   

Meditazione

Il Cristianesimo non è un’ideologia, né una semplice dottrina. Ma è una storia di salvezza che trova il suo compimento in Cristo. L’attualità del mistero di Cristo si scopre a partire dalla situazione concreta del mondo d’oggi e dai problemi che affliggono l’uomo moderno. Il cristiano vive nel mondo ispirandosi all’esempio dato da Cristo durante la sua vita terrena. Il rito della lavanda dei piedi ricorda che il segno vero e definitivo del cristiano è il servizio ai fratelli, l’interesse verso gli ultimi, la cura dei poveri. È questa la regola suprema valida sempre, in tutti i tempi e in tutte le circostanze. San Vincenzo de’ Paoli esortava: «Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi. Se nell’ora dell’orazione avete da portare una medicina o un soccorso a un povero, andatevi tranquillamente. Offrite a Dio la vostra azione, unendovi l’intenzione dell’orazione. Non dovete preoccuparvi e credere di aver mancato, se per il servizio dei poveri avete lasciato l’orazione. Non è lasciare Dio, quando si lascia Dio per Iddio, ossia un’opera di Dio per farne un’altra. Se lasciate l’orazione per assistere un povero, sappiate che far questo è servire Dio».Don Tonino Bello sottolinea che«il cristiano rinuncia ai beni per essere libero di servire. Non per essere più libero di sghignazzare, che è la forma più allucinante di potere. Ecco allora che si introduce nel discorso l’importantissima categoria del servizio, che deve essere tenuta presente da chi vuole educarsi alla povertà. Spogliarsi per lavare i piedi, come fece Gesù che, prima di quel sacramentale pediluvio fatto con le sue mani agli apostoli, “depose le vesti”» (Educazione alla povertà, 1992). 

Preghiera

«Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati. Da’ loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano, e da’ loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia» (Beata madre Teresa di Calcutta). 

Agire

Cercherò di mettere in pratica una delle opere di misericordia corporali o spirituali. 

Meditazione del giorno a cura di monsignorVito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leucatratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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