Il tuo è mio

Adoperarsi per il prossimo è la via più rapida e sicura per venire incontro anche alle proprie necessità

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Da una settimana non riuscivo a sciogliere il rebus del mio computer bloccato.

Chiamo il tecnico che puntualmente arriva chiedendomi l’entità e la qualità del problema.

Lavora quasi tutta la mattinata al mio tavolo…ma senza venire a capo di niente. Gli raccomando – scherzando – di non uscire dalla stanza prima di aver definitivamente risolto.

Ma, dopo svariate prove e riprove, mi domanda se in casa ci sono altri pc collegati fra loro… Dopo la verifica, conclude che due computer sono collegati e quindi non può risolvere il problema dell’uno se prima non controlla e non scioglie il nodo dell’altro…

Gli concedo a malincuore di uscire dal mio studio. “Devo interrompere l’assistenza al tuo computer – si scusa – per andare ad esaminare il problema dell’altro….”.

Dopo un’ora di lavoro, ritorna da me: “Risolto il problema del tuo amico, ora posso – mi dice soddisfatto – terminare l’intervento al tuo computer; per risolvere il tuo, prima dovevo vedere e risolvere il problema dell’altro.

Permettendo al tecnico di occuparsi dell’amico, ho facilitato la riparazione del  mio computer.

Non so dirti quale problema prima ritardava e quale soluzione ha poi rimesso in funzione i due computer; mi sembra però d’aver meglio capito l’esortazione di Gesù: “Portate gli uni i pesi degli altri”. Gonfiando una ruota della bici permetti e agevoli la corsa anche dell’altra. Tutt’e due agevolate dal mutuo soccorso danno velocità alla bici.

Adoperarsi per il prossimo si rivela la strada più rapida e sicura per venire incontro anche alle proprie necessità.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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