Obbedire a Dio

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Tanto la prima lettura quanto la pagina del Vangelo di oggi prolungano e continuano la Parola di Dio ascoltata nei giorni precedenti. Gli apostoli sono condotti dinanzi al Sinedrio e accusati di aver disobbedito al comando del sommo sacerdote che impediva loro di annunciare il Risorto. Per questo motivo il Sinedrio intende metterli a morte. Il Vangelo di Giovanni, proseguendo il lungo colloquio di Gesù con Nicodemo, allarga il proprio orizzonte rivolgendosi ora a tutti i credenti in Cristo e raggiungendo il suo vertice nella contrapposizione tra cielo e terra, luce e abisso, vita e morte.   

Meditazione

La Parola di Dio crea un efficace chiaroscuro e intreccio tra l’obbedire a Dio e l’obbedire agli uomini. E così, l’atteggiamento degli apostoli di fronte al comando delle autorità religiose di Israele diventa motivo per una persecuzione aperta nei loro confronti: non si può testimoniare Cristo con parole e opere e credere, per ciò stesso, di avere vita facile, al riparo da ogni rischio e da ogni eventuale incomprensione. Occorre mettere in conto la sconfitta e anche la perdita della propria vita. Risuonano, in piena sintonia con le comuni difficoltà di testimoniare Cristo nel nostro tempo, le parole del beato Giovanni Paolo II ai giovani radunati a Roma nel 2000 per la Giornata mondiale della Gioventù: «Anche oggi seguire Gesù comporta una presa di posizione per Lui e non di rado quasi un nuovo martirio: il martirio di chi è chiamato ad andare controcorrente per seguire il Maestro. A voi non verrà chiesto il sangue, ma la fedeltà a Cristo certamente sì». Cristo Gesù conosceva bene il peso e il significato della parola “fedeltà”, altro modo per dire l’obbedienza a Dio Padre. La Pasqua è la celebrazione della fedeltà del Figlio al progetto salvifico del Padre, una fedeltà che non conosce limiti di tempo e di spazio ma che, inserita nel cono luminoso del mistero pasquale, raggiunge le vette dell’eternità. Proprio per questo motivo chi obbedisce al Figlio ha in dono la vita eterna, una vita piena di significato e di amore, e così scoprire, giorno dopo giorno, che i nostri nomi sono scritti nel cielo perché è al cielo, e non alla terra, che apparteniamo. 

Preghiera

Signore, desidero essere un cristiano autentico. Desidero cioè testimoniare la mia fede attraverso gesti e azioni concrete. Aiutami a non temere l’incomprensione e il rifiuto e a saper accogliere qualunque prova in nome tuo, nella certezza che la mia vita ha compimento e realizzazione soltanto nell’obbedienza alla tua volontà.      

Agire

Mi impegno ad affrontare con spirito rinnovato le circostanze e gli ambienti familiari o lavorativi in cui sono chiamato a testimoniare la mia fede nel Signore Risorto, senza vergogna e senza imbarazzo. 

Meditazione del giorno a cura di monsignorVito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leucatratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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