Si dice che solo i matti parlano da soli. Ma nessuno, in realtà, parla da solo perché comunque ha sempre un interlocutore almeno pensato, immaginario; qualcuno a cui indirizza il suo apparente monologo.
Mentre camminavo per la strada del paese, ero seguito da una persona che, ad alta voce, rivolgeva espressioni di incoraggiamento e di ottimismo ad un bambino… Mi giro, ma non vedo il bambino. Parlava con un telefonino con microfono nascosto a un interlocutore invisibile.
Ti capita di vedere un giovane che passa sorridendo tra la gente: è in dialogo con la fidanzata mediante un telefonino; o puoi notare un altro che, rabbuiato, con voce alterata sta rimproverando qualcuno o lamentandosi di qualcosa.
Dimmi chi è l’interlocutore dei tuoi pensieri, delle tue parole, dei tuoi sguardi e indovinerò cosa dici, cosa pensi e l’atteggiamento del tuo volto. Quando una persona sorride o comunque esprime qualcosa, è senz’altro in dialogo con qualcuno.
Teresa di Lisieux aveva anche lei l’interlocutore invisibile quando fu sorpresa a sorridere frequentemente al passaggio da una consorella, a dir poco, antipatica. Questa suora, sapendosi scorbutica, le domandò chi vedesse in lei per sorridere con tanto amore. Ovviamente la sorella non sapeva che Teresa sorrideva perché era in dialogo con Gesù presente in lei.
Ciao da p. Andrea
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