Riconoscere l'Agnello di Dio

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Anche oggi ci troviamo coinvolti dalla figura di Giovanni Battista. Ieri meditavamo sulla sua identità, oggi ci soffermiamo sul suo rapporto con il Messia. Egli conosce Gesù al di là dell’umano; aderisce alla missione che Dio gli ha affidato, senza fermarsi a ragionare sul conveniente, sul comprensibile, sul logico! Dio non ci chiede di fare la sua volontà dopo che l’abbiamo ben soppesata e capita! Ci vuole fiduciosi, perché Lui ci ama e ci farà penetrare in quella luminosa conoscenza del suo mistero, come ha fatto con Giovanni. La fiducia in Dio apre alla conoscenza di Dio!

Meditazione

Giovanni Battista, dopo aver indicato l’Agnello di Dio, afferma, per ben due volte, «io non lo conoscevo». Di quale conoscenza parla? C’è una forma di conoscenza che procede dal non noto al noto, per vie naturali, e una forma di conoscenza soprannaturale che non segue le stesse dinamiche, ma avviene attraverso l’autorivelazione di Dio. Giovanni conosce Gesù come il figlio di Maria e Giuseppe; dopo l’autorivelazione di Dio lo conosce come colui che toglie il peccato del mondo e che battezzerà in Spirito Santo. Giovanni ci ricorda l’importanza dell’identità conosciuta come rivelata, rispetto a quella conosciuta solo per vie naturali. Ci sono due modi di guardare le cose: con uno sguardo naturale, che vede la realtà delle cose, e quello soprannaturale che coglie la rivelazione che Dio fa di Sé nelle cose. Non c’è più l’esigenza di riflettere per mezzo di categorie logico-filosofiche ma la semplice disponibilità a contemplare qualcosa che ti è mostrato. Giovanni compie delle azioni senza conoscere il fine, procede passo passo. Non sa cosa succederà ma fa la sua parte. Non si domanda: “Cosa vuoi? Dove mi porti? Dove andiamo?”, come facciamo noi, perché l’idea dell’ignoto ci spaventa, ma si fida ciecamente di Dio, anche se non sa come condurrà la storia. Dopo aver lasciato libera l’azione di Dio da ogni condizionamento umano, contemplerà lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su Gesù. Giovanni indica l’agire del Signore nella propria storia e in quella degli altri: è chiamato a manifestare l’Agnello di Dio. Dio chiede fiducia, disponibilità, ma alla fine è Lui stesso disponibile a rivelare chi Egli è, e a rivelarti chi sei e qual è il Suo progetto per la tua vita.

Preghiera

«Signore mio Dio, mia unica speranza, esaudiscimi e fa sì che non cessi di cercarti per stanchezza, ma cerchi sempre il tuo volto con ardore. Dammi Tu la forza di cercare, Tu che hai fatto sì di essere trovato e mi hai dato la speranza di trovarti con una conoscenza sempre più perfetta… Fa’ che mi ricordi di Te, che comprenda Te, che ami Te»(Agostino, De Trinitate, XV, 28,51).

Agire

Oggi mi fermerò alcuni minuti per “contemplare”, per imparare a conoscere Dio non leggendo qualcosa, ma mettendomi in ascolto di Lui nel silenzio.

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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