Lettura

Nella sezione evangelica che si apre con questa pagina lucana, l’attenzione è posta sullo stile di vita dei discepoli di Gesù, che deve essere permeato di vigilanza e di responsabilità. Il tempo dell’attesa del Signore, quando è prolungato, fa i conti con il rischio della delusione e dell’appiattimento nel quotidiano. Per questo nella parabola dei servi che attendono il loro padrone al ritorno dalla festa di nozze, Gesù evidenzia l’atteggiamento di attesa vigilante proprio dei veri discepoli. I servi che il Signore trova svegli da lui sono dichiarati beati e da lui sono serviti, se non nella realtà quotidiana, sicuramente nella comunione escatologica con Lui. 

Meditazione

Con la Pasqua di Gesù è stato inaugurato un tempo nuovo, colmo dell’azione vivificante dello Spirito, e tuttavia da riempire anche attraverso un’attesa operosa da parte dei discepoli, finché Egli venga. Il dono pasquale della salvezza è così affidato alla comunità dei credenti, perché raggiunga tutti i confini della terra e tutte le periferie nelle quali abita il cuore di ogni uomo. In tal modo, il tempo che ci è dato di vivere, in questo “frammezzo” tra la Pasqua e il compimento ultimo della storia, è il luogo della decisione e della conversione, della vigilanza e della fedeltà alla Parola, che ci rende conformi all’immagine del Figlio. Nella parabola, Gesù descrive l’atteggiamento di chi attende attraverso i riferimenti alla “tenuta da lavoro” e alle “lampade ardenti”. L’attesa del Signore deve fare i conti continuamente con la realtà concreta della vita cristiana, dove, tra gioie e speranze, fatiche e angosce, il discepolo di Gesù si esercita nel riconoscere i tratti del volto del Crocifisso-Risorto riflessi su quello dei fratelli e delle sorelle che invocano gesti e parole nutriti di Vangelo. Questo è possibile se l’esistenza e la testimonianza cristiane sono come lampade ardenti, accese alla luce pasquale del Signore risorto, capaci di diffondere ovunque la luminosità e il calore che hanno origine in Dio. La beatitudine promessa dice che l’esistenza del credente procede verso un approdo che è la comunione perfetta col Signore, significata dall’annuncio che sarà il Risorto stesso a servire in quel banchetto, e anticipata, nell’attesa, da quella mensa in cui Cristo si fa quotidianamente nostro cibo e bevanda. È proprio l’Eucaristia che ci mette in condizioni di condurre un’esistenza luminosa e pasquale, in attesa che sorga il sole di giustizia, Cristo Signore. 

Preghiera

Accoglici alla Tua mensa, Signore! Facci sostare vigilanti nell’attesa. Donaci la tua pace, preservaci dall’egoismo, accresci le nostre riserve di coraggio, raddoppia le nostre provviste di amore. 

Agire

Cercherò di compiere qualche atto di vigilante servizio ai fratelli nella mia quotidianità. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo eletto di Trapani, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it