Come già detto, e confermato con l’autorevole parere della CEI che, insieme al fenomeno New Age, ha nominato i Testimoni di Geova espressamente (1); e dietro pressante richiesta per conoscere il loro pensiero e poter insaturare un dialogo di confronto fraterno, diamo inizio a una trattazione speciale sui Testimoni di Geova intervistando mons. Lorenzo Minuti, già presidente del GRIS nazionale e presidente emerito del GRIS di Roma. Da ora innanzi quindi la rubrica “LA FEDE INSIDIATA” continuerà la consueta trattazione su Sètte e MRA ogni due domeniche, mentre ogni martedi ospiterà solo la trattazione del confronto tra Cattolicesimo e Geovismo, nella modalità che in seguito specificheremo.
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Monsignore, lei è conosciuto come un grande esperto sui Testimoni di Geova. Può dirci come è iniziato questo suo interesse nei loro confronti?
Mons. Minuti: Mi trovavo a Rocca di Papa e, in confessione, un’anziana signora mi ha raccontato le sue pene per lo sfascio in famiglia causato dal genero che aveva aderito ai Testimoni di Geova. Cercai di consolarla ma senza risultato. Allora ella mi puntò il dito sotto il naso ed esclamò: “Ma voi, voi che siete i nostri pastori, cosa fate per aiutarci?” Fu come una frustata. Riuscii solo a dire: “Ha ragione, signora, finora non ho dato loro importanza, non pensavo che si potesse causare tanta sofferenza. Le prometto che da adesso mi interesserò, ne riparleremo…” E cominciai a documentarmi su di loro…
…facendo rapidi progressi, al punto di decidere di lasciare l’insegnamento senza maturare in pieno la pensione per dedicarsi a tale apostolato. Cosa la colpì maggiormentre in questa sua indagine critica?
Mons. Minuti: La stranezza della loro cosidetta Bibbia, la “Traduzione del nuovo mondo delle Sacre Scriture“.
“Cosiddetta”? Perché la qualifica così?
Mons. Minuti: Perchè è artefatta. Questo, chi ha familiarità con la Bibbia, lo capisce anche solo scorrendola. Ma la cosa interessante – che ho scoperto in un incontro avuto con i loro capi i quali, ingenuamente sicuri di sé, mi hanno donato il testo critico interlineare del Nuovo testamento (si allude alla “The Kingdom, Interlinear Translation of the Greek Scriptures” – n.d.r.), la Bibbia che loro usano come testo di riferimento per valutare la bontà o meno di qualsiasi traduzione. La cosa interessante è che in essa la traduzione, abbastanza corretta sotto il testo greco, differisce da quella poi pubblicata nelle varie edizioni nelle lingue europee, e differisce appunto correggendo, ritoccando, interpolando e sottraendo, ciò che il testo originale dice.
Quindi lei, che ha insegnato greco e latino per 40 anni nel Seminario Romano Minore, ha avuto buon gioco nello smascherare che la loro Bibbia in Italiano, usata nei loro corsi biblici, veniva adoperata come… com’è che lei usa dire?
Mons. Minuti: Come un cavallo di Troia, per entrare subdolamente nella cittadella della nostra fede per operare poi quella distruzione immane che sappiamo.
Dunque da là è cominciata tutta una ricerca che poi si è concretizzata in un libro.
Mons. Minuti: Si, un libro con ricca documentazione fotografica edito da Coletti a S. Pietro “I testimoni di Geova non hanno la Bibbia“. Ma anche in trasmissioni televisive settimanali (due anni e mezzo su Telepace di Roma); in interventi critici sul sito del GRIS nazionale e su quello di Achille Lorenzi (il più ricco e aggiornato in Italia); in trasmissioni su radio private come Radio Rocca di Papa, Radio Colli sul Velino, Radio Palma e infine Radio Maria, nella quale ho condotto una rubrica mensile sui Testimoni di Geova per 25 anni, mettendo in luce basilarmente le alterazioni che la Società Torre di Guardia realizza falsificando ingannevolmente a suo favore sia la Bibbia che il pensiero di autori citati, e così dicasi per la storia, le scienze… Questa trasmissione su Radio Maria va ancora in onda, affidata ad altre mani più giovani di me, si tiene ogni primo mercoledi del mese dalle 18,00 alle 19,30.
Oltre alle stranezze e storture di dottrina, lei ha anche accenanto alla prassi della conduzione interna, di cui hanno testimoniato tanti ex Testimoni di Geova. Come pure episodi di cronaca inquietanti, legati per esempio alla loro avversione alle trasfusioni di sangue, alla divisione che si crea nelle famiglie quando uno solo dei componenti aderisce al geovismo, o ad atteggiamenti antisociali come il rifiuto di votare, di compiere il servizio militare, di collaborare anche con istituzioni caritative come la Caritas, le Misericordie…
Mons. Minuti: Sì, quello che noi dimostravamo era che certe scelte di vita non erano dovute al fanatismo di singoli, che poteva essere sconfessato agevolmente dalla dirigenza, ma che esisteva un legame stretto sia con la dottrina insegnata, sia con le interpretazioni che le loro riviste Torre di guardia e Svegliatevi fornivano settimanalmente agli adepti. Una per tutte, la raccomandazione di non iscriversi all’università giacché gli avvenimenti mondiali dimostrerebbero che il mondo-società starebbe per finire e perciò non ci sarebbe stato forse neanche il tempo di finire il corso di laurea o, se avesse durato ulteriormente, di poter utilizzare la laurea intraprendendo una professione ad essa collegata. Con il conseguente elogio ai genitori che, convinti della verità di tale preteso “profetico” annuncio biblico, indirizzavano i figli verso mestieri, come quelli di falegname o idraulico, che – come si diceva nell’articolo – sarebbero stati molto più richiesti nella ricostruzione delle case dopo la distruzione causata dall’Armaghedon imminente. Fu uno dei vari flop solenni collezionati dalla WT, dal momento che queste cose furono stampate nel 1969!
Noi del GRIS di Roma abbiamo iniziato a curare la rubrica de “La fede insidiata” su ZENIT, parlando dei problemi creati dalle varie Sètte e Movimenti Religiosi Alternativi. Cosa pensa di questa nuova iniziativa di inserire settimanalmente, anche un confronto critico con il pensiero geovista sulla verità biblica al passo con le Letture della Liturgia domenicale?
Mons. Minuti: Penso che sarebbe un metodo interessante e fecondo per apprendere, in maniera graduale, ben meditata e occasionale, le differenze tra la nostra fede e quella dei Testimoni di Geova, in modo da accorgersi che, se si lascia penetrare in modo acritico, fiducioso, e senza essere culturalmente difesi, il contenuto di quel “cavallo di Troia” nella cittadella della nostra fede, il disastro sarebbe davvero grande. Se invece, superando la difficoltà di tale impegno, si studia a fondo il pensiero geovista, allora si ha la possibilità sia di conoscere con documentazione di prima mano il pensiero geovista, sia di dialogare con frutto con i geovisti (cosa che appunto non è possibile senza tale preparazione). E anche se non ottenessimo conversioni di Testimoni di Geova o ritorni di ex cattolici finiti nelle loro fila, ci sarebbe comunque il preziosissimo vantaggio di prevenire i nostri fratelli di fede da facili quanto ingannevoli miraggi. L’esperienza ci conferma che possiamo aiutare lo stesso Testimone che, per ipotesi, accetti con animo aperto questi confronti. Egli capirà, come lo hanno capito tanti ex, che le prime vittime del geovismo sono loro stessi, perché sono loro che per primi sono stati raggirati e quindi non rispettati dai loro capi nelle loro sacrosante esigenze di fede e di spiritualità.
“Sia infine lo scopo di aiutare gli stessi Testimoni di Geova a capire che le prime vittime del geovismo sono proprio loro” ha appena detto. E’ quindi per questo desiderio di illuminare gli stessi Testimoni di Geova circa la vera verità biblica che alcuni famosi ex testimoni la ritengono il più grande amico che i geovisti abbiano mai avuto?
Mons. Minuti: Li ho sempr
e considerati miei fratelli, inserendoli nelle mie preghiere, anche se loro, prima di rendersene conto mi hanno considerato avversario o, come scrivono negli stampati, “oppositore”. Sono un amico che tuttora hanno e che prometto che avranno anche in paradiso se il Signore mi toglierà di scena. L’importante è che non si confonda l’amore per le persone con l’approvazione del movimento! Quindi sia ben chiaro, come ci insegnò S. Agostino: grande amico delle persone ma irriducibile nemico dell’errore, della falsa dottrina che il movimento geovista propaga. “Errores interficiantur, errantes vivificantur“: gli errori siano uccisi, gli erranti salvati.
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NOTE
1) L’impegno pastorale della Chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sètte, n. 39-40
2) La verità vi farà liberi, n. 476-480