"Se sei libanese, non puoi che essere mariano"

Intervista all’Abate Semaan Abou Abdo, dell’Ordine Maronita Mariamita, in vista della consacrazione del mondo alla Madonna di Fatima

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Un solo giorno ci separa da un evento ecclesiale e mariano unico e di importanza universale. Domenica 13 ottobre, Papa Francesco consacrerà il mondo alla Madonna di Fatima. Per accompagnare questo evento abbiamo intervistato il Rev.mo Padre Abate Semaan Abou Abdo, dell’Ordine Maronita della Beata Vergine Maria, per sentire da lui gli echi di tale consacrazione in una terra che si vanta di essere una «terra mariana», a tal punto che una delle feste ufficiali nazionali che accomunano cristiani e musulmani è la festa dell’Annunciazione a Maria, il 25 marzo. Nella Litania della Vergine che si recita in Libano si invoca Maria anche come «Cedro del Libano» [Cedro in arabo è femminile]. Non a caso, qualche mese fa, tutto il Libano è stato consacrato a Maria Vergine, soprattutto in questo frangente regionale gravemente critico.

L’Abate Semaan Abou Abdo, già superiore generale dell’Ordine Maronita Mariamita, è dottore in Sacra Teologia, docente presso l’Istituto Giovanni Paolo II per la famiglia dell’Università La Sagesse a Beriut, coordinatore dell’Ufficio di Matrimonio e Famiglia del Patriarcato Maronita – Bkerke, e assiste pastoralmente nella parrocchia di Saint Georges e dell’Ascensione – Dbayeh.

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Il 13 ottobre, Papa Francesco consacrerà il mondo intero alla Madonna di Fatima. Vi è sicuramente una dimensione pietistica per tale evento, ma qual è la sua rilevanza teologica?

P. Abate Semaan Abou Abdo: La consacrazione del mondo alla Tutta Santa Maria Vergine, Madonna di Fatima, è un evento speciale che viene a coronamento dell’anno della fede. Il beato Giovanni Paolo II aveva già consacrato il mondo al Cuore Immacolato di Maria il 25 marzo 1984. Il 13 di questo mese, il mondo guarderà, assieme al Papa, verso Maria Santissima, pregherà e supplicherà e reciterà il santo rosario. La Madre Celeste ci guiderà verso suo Figlio Gesù, vero Salvatore dell’uomo e del mondo. Ella è la Madre di Dio perché Colui che è nato da lei è Dio. “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da un donna” (Gal 4,4). Lei che ha custodito nel suo cuore il mistero della maternità divina, è stata la prima a vedere il volto di Dio fattosi uomo nel suo grembo.

Il primo volto che un nascituro vede è quello di sua madre, e possiamo pensare che Maria intercede chiedendo la misericordia di Dio dal volto tenero del Figlio che porta nelle sue braccia. Questo sguardo è essenziale per il rapporto dell’uomo con la vita, con se stesso, con gli altri e con Dio. È un segno dell’amore di Dio per noi che l’ha spinto a donare il suo unico Figlio.

Quest’atto di consacrazione mostra in Maria anche il volto della Chiesa che irradia la luce di Cristo su di noi e sul mondo intero. Questo atto di consacrazione è una consacrazione a Dio attraverso Maria, con lei e come lei. Maria, infatti, ci insegna a dire sì al progetto di Dio sulla nostra vita, “io sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola” (Lc 1, 38). Maria è l’esempio e l’ideale da imitare nella fede e nell’amore.

Ci saranno iniziative in Libano per accompagnare l’evento? Svolgerete qualche attività particolare nelle parrocchie e nelle realtà che lei guida?

P. Abate Semaan Abou Abdo: Tutto il Libano si prepara con la preghiera per questo atto di consacrazione, tramite le parrocchie, le fraternità, le famiglie e i movimenti giovanili dedicate alla Vergine Maria. La preparazione spirituale sta avvenendo attraverso la partecipazione alle sante messe, la preghiera del rosario, la confessione, le tante visite ai santuari mariani, le serate di preghiera.

Il cristiano libanese vede e vive questo atto di consacrazione a Maria come un atto di adorazione a Cristo Signore attraverso la Madre Celeste, Madre di Dio.

Pochi lettori di Zenit nel mondo sanno che il Libano è stato consacrato di recente a Maria Santissima, in un evento che ha avuto un grande eco nazionale e interreligioso. Ci potrebbe raccontare qualcosa al riguardo?

P. Abate Semaan Abou Abdo: Il 16 giugno scorso, Sua Beatitudine Mar Bechara Botros El-Rai, Patriarca di Antiochia e dell’Oriente dei Maroniti, assieme ai signori vescovi, ha consacrato il Libano e il Medio Oriente al Cuore Immacolato di Maria. L’evento è stato una risposta e una realizzazione del desiderio di Papa Benedetto XVI, il quale ha auspicato la consacrazione del Libano e del Medio Oriente – con i suoi figli, i suoi vicini, i suoi fedeli e chierici, i suoi monaci e consacrati, i suoi bambini e anziani, i suoi uomini e donne – a Maria Regina e al suo Cuore. E il cuore non è altro che il simbolo della verità e della vita. Maria ha amato con il suo cuore, e ha annunciato la verità della sua missione: di pregare il rosario e di pentirsi, affinché il Signore annienti la perdizione del mondo. Lei è la signora di cui il Concilio ha detto: Maria è regina più di ogni altra creatura grazie alla sublimità della sua anima e per i doni particolari che ha ricevuto dal suo Creatore. Lei non ha mai smesso di offrire al mondo i tesori del suo amore e la sua tenerezza. Lei, infine, è stata «dal Signore esaltata quale regina dell’universo per essere così più pienamente conforme al figlio suo» (LG 59).

Tra il Libano e Maria, vi è una lunga storia di ben 2000 anni. Lei ha che visitato varie volte il Libano con suo figlio che andava a Tiro e Sidone, e l’ha atteso nella nostra terra.

L’evento della consacrazione ha avuto una grande risonanza e risposta dai cristiani e dai musulmani, e di ciò è testimone la grande partecipazione interreligiosa il giorno della consacrazione.

I libanesi, delle varie confessioni religiose, si rendono conto del valore di questa consacrazione e si uniscono quindi nel tempio della Madonna e nelle tante chiese del Libano. Se visiti un giorno il grande santuario mariano di Harissa, vedrai quante persone di religione musulmana visitano la Madonna per pregare e per meditare. Forse perché sentono che Maria Vergine è Madre di tutti.

Il 16 giugno 2013 rimarrà un giorno storico per il Libano e per tutti i libanesi che in quel giorno, musulmani e cristiani, si sono professati mariani!

Durante il suo intervento al Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, tre anni orsono, lei ha parlato di Maria come «motivo di unità» tra cristiani e musulmani. Come è possibile questo?

P. Abate Semaan Abou Abdo: Sì, durante il mio intervento al Sinodo del 2010 ho concentrato l’attenzione sugli elementi che uniscono i figli del Medio Oriente, nella diversità delle loro religioni. Ho voluto provare in quella sede che la qualità distintiva del Libano e del Medio Oriente è la pluriconfessionalità e che questo aspetto deve essere una grazia e una ricchezza per tutti, e che dobbiamo con tanta cura conservare questa convivenza incentivando le iniziative positive che incoraggiano a vive insieme in pace, lontano dalla violenza e dall’intolleranza religiosa.

In questo senso, ho parlato di Maria come uno tra i più importanti elementi che ci uniscono. La santa Vergine è Madre della riconciliazione e dell’unità ed è il modello della maternità. Il Corano parla di Maria in vari versetti e s­­ûre (la sûra di Mariam, la sûra di Al Omran): Lei è la più nobile tra le donne del mondo. Per questo i musulmani riservano a Maria una grandissima venerazione.

Maria Vergine è una personalità speciale, e vediamo una speciale venerazione da parte dei musulmani. Per cui, Maria è la personalità dell’unità per eccellenza, lei ci raduna come figli (a prescindere dalle nostre confessioni religiose) e senza discriminazione. Per questo è stato istituta la festa del 25 marzo come festa nazionale ufficiale, per richiesta sia cristiana sia musulmana.

Tutto ciò scaturisce dalla mia esperienza con la comunità di “Figli di Maria regina della pace”
che è costituita da avvocati musulmani e cristiani che vivono la spiritualità mariana attraverso il Corano e il Vangelo, ognuno secondo la propria fede, e si impegnano a diffondere questo messaggio, facendo di Maria il denominatore comune e l’elemento di unità tra tutti i libanesi. Ho adottato questa comunità speciale quando ero superiore generale dell’Ordine Maronita Mariamita attraverso un protocollo e l’assegnazione di direttori spirituali mariamiti che guidano la comunità, ed è tuttora nel pieno dell’attività. Continuo ad oggi a seguire l’attività della comunità e a sostenerla per lavorare insieme e vivere insieme attraverso la personalità di nostra madre, Maria.

Parlare di Maria e della consacrazione del mondo a lei, apre dinanzi a noi le porte per una comprensione del suo ruolo e del senso della devozione mariana. Sappiamo che la pietà mariana ci accomuna con gli ortodossi, ma che ci separa – purtroppo – da tanti protestanti. Come possiamo condividere e far comprendere la pietà mariana a un fratello protestante, affinché, colei che ci unisce perfino con i musulmani, non ci separi da altri cristiani?!

P. Abate Semaan Abou Abdo: La pietà mariana unisce in Libano tutti i cristiani, maroniti, melchiti e ortodossi, come figli della stessa Madre di Dio.

E Maria deve essere la Madre Celeste di tutti, solo che è di fondamentale importanza che la pietà mariana non cada nell’esagerazione contraria alla verità teologica. Non dobbiamo dimenticare che la devozione a Maria ci deve portare a suo Figlio Gesù. Dobbiamo tornare con i nostri fratelli protestanti alla verità del Vangelo, sapendo che vari gruppo fra di loro riconoscono e venerano la Madre del Salvatore.

Maria Vergine, Madre della Chiesa, Stella del Mattino, ci preannuncia l’Alba Nuova, l’alba di una nuova evangelizzazione.

Se sei cristiano, non puoi che essere mariano!

Se sei libanese, non puoi che essere mariani!

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Robert Cheaib

Docente di teologia presso varie università tra cui la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Svolge attività di conferenziere su varie tematiche che riguardano principalmente la pratica della preghiera, la mistica, l’ateismo, il rapporto tra fede e cultura e la vita di coppia. Gestisce un sito di divulgazione teologica www.theologhia.com. Tra le sue opere recenti: Un Dio umano. Primi passi nella fede cristiana (Edizioni san Paolo 2013); Alla presenza di Dio. Per una spiritualità incarnata (Il pozzo di Giacobbe 2015); Rahamim. Nelle viscere di Dio. Briciole di una teologia della misericordia (Tau Editrice 2015); Il gioco dell'amore. 10 passi verso la felicità di coppia (Tau Editrice 2016); Oltre la morte di Dio. La fede alla prova del dubbio (San Paolo 2017).

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