Maria e la velocità di Dio

L’uomo da solo non è capace di santità; ma quando lascia vivere in sé la parola di Dio

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La creatura che più di tutte le altre ha permesso a Dio di esprimersi in tutta la sua potenzialità, è stata Maria. Maria ha sposato così bene Dio, che Dio in lei si è letteralmente sbizzarrito esplodendo in tutte le sue meravigliose capacità.

Conversando con qualche tifoso della formula uno, sentivo dire che a parità di potenza dei motori, vince quella macchina che ha il pilota più esperto nella guida, più avveduto nello sfruttare anche le più piccole capacità della sua vettura.

Schumacher è un pilota che aderisce così bene alla sua Ferrari, vi si perde con tale scaltrezza da farla esplodere in tutta la sua potenza e velocità. La conosce e la sollecita al massimo. Insomma permette alla Ferrari di esserela Ferrari.

Il pilota che guidala Ferrarinon fa un passo, ma corre e vince quanto permette alla vettura di esprimersi al meglio. Non è lui, ma èla Ferrariche corre. Quindi, seduto nella Ferrari, è veloce comela Ferrari. Sipuò dire che tantola Ferrariobbedisce al pilota quanto il pilota conosce e “obbedisce” alle potenzialità della vettura.

Il cristiano è il risultato dello sposalizio tra la debolezza dell’uomo e l’onnipotenza di Dio; è la cecità illuminata dal sole; il cristiano è l’uomo che permette a Dio di fare da Dio nella sua vita.

L’uomo da solo non è capace di santità; ma quando lascia vivere in sé la parola di Dio. Dio, che in lui vive, può esprimere la sua santità. S. Paolo annunciava questa realtà quando metteva in praticala Paroladi Dio: “Non son più io che vivo, ma è Gesù che vive in me”.

Maria si è concessa completamente alla Parola: “Si compia in me la tua parola”.

La parola di Dio è entrata in Maria così profondamente da far nascere in lei Dio stesso; quel Dio che l’ha travolta nella sua velocità e l’ha rapita nelle sue vertiginose altezze per dotarla delle sue meraviglie. Ed Ella ha potuto cantare e farci cantare per sempre: “Grandi cose ha fatto in me colui che è potente”. 

Ciao da P. Andrea

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Andrea Panont

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