Lettura

Dio rivolge la sua parola a Giona e lo manda in missione. Ma il chiamato si rifiuta e si allontana in nave. Nel capitolo secondo si racconta di Giona che finisce nel ventre di un grosso pesce per “disposizione” di Dio. Dal profondo dell’abisso Giona si ricorda del Signore, che gli rivolge una seconda volta la parola: è il brano della prima lettura di oggi. Liberato, Giona raggiunge “la grande città” e vi predica la conversione. I Niniviti si convertono tutti e Dio usa misericordia a tutti. Nel Vangelo, san Luca sottolinea la priorità data alla parola che Dio rivolge in Gesù: Maria appare modello di ascolto della Parola. 

Meditazione

Entro in questa scena “casalinga”. Osservo le due sorelle, che riempiono la dimora, ognuna con la propria personalità. Marta accoglie Gesù in casa sua: nel desiderio di metterlo a suo agio nel modo migliore possibile, si dà da fare perché nulla gli manchi. Lo tratta davvero come ospite. L’altra sorella, Maria, si siede ai piedi di Gesù, nell’atteggiamento tipico dei discepoli, e non si stanca di ascoltarlo attentamente. Lo tratta da Maestro. Non passa molto tempo. Marta si fa avanti e denuncia il comportamento “scorretto” della sorella: “mi lascia sola a servire!”. Qualcuno deve rimproverarla. Marta pensa proprio a Gesù e gli chiede di fare non solo l’ospite, ma anche il giudice che richiama Maria al proprio dovere. Contemplo ora l’atteggiamento di Gesù e medito sulla sua risposta. San Luca lo introduce con un “ma”: la risposta di Gesù si rivolge a Marta e non a Maria. L’operosa e generosa Marta è descritta con due termini che parlano di affanno e di turbamento. Sono tratti tipici di chi si butta in mille cose (plurima), ma ne viene schiacciato, perché perde di vista l’essenziale. Gesù, il Maestro, dice, invece, che una sola è la cosa necessaria (unum necessarium). Maria l’ha capito e l’ha scelta. Dopo il brano del buon samaritano, ci saremmo aspettati un pubblico elogio di Marta, quasi a conferma dell’insegnamento sul “fare” tipico dei buoni. Invece Gesù sposta l’attenzione dal fare all’ascoltare e al contemplare: l’ascolto della Parola sarà sempre il primo passo verso il prossimo. La carità verso gli altri nasce dall’incontro personale – quotidiano e continuato – con Gesù. Maria è il modello del discepolo: l’ascolto mette al sicuro in lei la forza per amare e servire gli altri. 

Preghiera

O Dio, sfiora questo mondo che invecchia con l’ala della tua gloria: apri le sue orecchie all’ascolto che dona e conserva la giovinezza. Ridesta la passione del servizio con la forza incalzante della tua Parola. 

Agire

Proverò a condividere con qualche sorella o fratello, amico o vicino, la gioia e la fatica di mettermi in ascolto di Gesù. Come Maria, che si siede ai piedi di Gesù, e certo spera che Marta la raggiunga. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo eletto di Trapani, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it