Venerdì 4 ottobre 2013 il cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha presieduto una solenne concelebrazione nella parrocchia di san Giulio a Roma, entro la quale ha benedetto una nuova tela dipinta da Rodolfo Papa per la chiesa di San Giulio, rappresentante L’estasi di San Francesco, opera che il Cardinale ha definito di “identità cristiana” per la sua bellezza e il suo realismo pittorico.
Erano presenti Padre Riccardo Belleri, Generale dei Canonici Regolari dell’Immacolata Concezione, congregazione a cui è affidata la parrocchia, il parroco padre Dario Frattini ed altri Padri CRIC. Era presente anche Madre Maria de Anima Christi, Superiora Generale del ramo femminile della Famiglia del Verbo Incarnato, le Serve del Signore e della Vergine di Matarà, il cui coro “Santa Cecilia” ha animato la liturgia.
Durante l’omelia il Cardinale ha ricordato la figura di San Francesco, nella cui vita è testimoniato “il segreto dell’amore”, nella conformazione a Gesù Cristo “alla sua vita delle beatitudini, alla sua croce e anche con le sue piaghe”. Infine ha invitato a pregare per Papa Francesco: “Non possiamo dimenticare papa Francesco, i gesti e le parole di oggi ad Assisi. Che Dio lo aiuti e lo protegga sempre. Il Santo Padre ha scelto questo nome di Francesco: che sia un vero Francesco tra noi per il rinnovamento della Chiesa e del mondo, per la pace e l’unità, per dire a tutti che solo Dio e la sua misericordia possono salvarci”.
L’opera pittorica di Rodolfo Papa è stata posta al lato destro dell’altare, andando a costituire complemento simmetrico con l’altra tela da lui dipinta, dedicata a San Giulio I papa e collocata nella Chiesa alcuni mesi fa durante una solenne celebrazione presieduta da Sua Ecc.za Mons. Matteo Zuppi[1].
La tela dedicata a San Francesco in estasi, come ha scritto lo storico dell’arte Tommaso Evangelista “rispettando l’iconografia, anzi arricchendola con diversi spunti, e ponendosi nel solco della tradizione, ovvero della storia dell’arte sacra cristiana, dimostra ancora una volta come sia possibile proporre un’arte figurativa e allo stesso tempo non anacronistica, ovvero non fatta esclusivamente di citazioni e riferimenti al passato ma capace di offrire spunti nuovi”[2].
Benedicendo la tela, il cardinal Cañizares ha definito Rodolfo Papa “un uomo di fede, un artista, un pittore veramente cristiano” ed ha aggiunto che “questa identità cristiana si riflette anche nella sua arte. Un’arte che sempre mostra il fatto dell’Incarnazione. Con il suo realismo, dipingendo la realtà così come è, così dipinge e mostra la bellezza della creazione dell’umanità creata e voluta da Dio, l’uomo e la creazione e l’opera della redenzione. L’arte di Rodolfo Papa è un’arte per aiutare la contemplazione, per aiutare la preghiera. Così dobbiamo guardare questo suo San Francesco: per contemplare, pregare e imitare la sua vita opera di Dio”. Ed ha così concluso: “Davanti a questa pittura così bella, soltanto una parola: guardate e contemplate”.
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NOTE
[1] Cfr. http://www.zenit.org/it/articles/giulio-i-in-preghiera-di-rodolfo-papa-analisi-e-riflessioni-sull-opera
[2] Cfr. http://www.zenit.org/it/articles/san-francesco-in-estasi-di-rodolfo-papa.