Le Acli al Papa: "Ci aiuti a portare lo sport nelle periferie"

Lettera al pontefice in occasione dell’apertura domani della stagione nella diocesi di Roma

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“Con 27 mila iscritti, l’associazione che presiedo è da anni in trincea per dare ai giovani meno fortunati un’alternativa alla strada. I nostri campi – e di questo ne sono orgoglioso – sono pieni di ragazzi di ogni cultura, religione e che arrivano dalle periferie della nostra amata città di cui Ella è amatissimo Vescovo. I loro volti, nel corso dell”anno, cambiano e, attraverso lo sport, ritrovano quelle emozioni che la vita, spesso dura, ha loro negato. Pensi santità ai ragazzi e alle ragazze disabili che con noi possono accedere la mondo dello sport e possono incontrare i loro coetanei”. E’ quanto scrive Luca Serangeli, presidente dell’Unione sportiva delle Acli di Roma in un lettera inviata a Papa Francesco per l’apertura della stagione sportiva 2013-2014 che parte domani.

“Le cito, Santo Padre, un esempio su tutti: quello degli Ercolini di Don Orione – prosegue- si tratta di una squadra di calcio che, formata esclusivamente da ragazzi rom, ha, in questi anni, partecipato a diversi tornei – fra i quali, quello delle Parrocchie – e si è distinta sul piano comportamentale, oltre che su quello sportivo. Un successo eccezionale che conferma, ancora una volta, l’alto valore educativo delle attività agonistiche, capaci, con una forza sorprendente, di imporre regole e di dare quella ”forma mentis” necessaria nelle piccole, grandi cose della vita quotidiana”. “Proprio per questo, in occasione dell’avvio delle nostre attività – conclude Serangeli – che coincide con il giorno in cui si celebra il Santo dei poveri, San Francesco, abbiamo pensato di chiederLe di segnalarci quindici giovani provenienti dalle zone più povere della città di Roma, che noi inseriremo gratuitamente nei corsi sportivi di quest’anno. Aprire loro le braccia e il nostro cuore sarebbe per noi motivo di grande soddisfazione. Un loro sorriso, ogni singolo sorriso dà a chi, con passione, si dedica al prossimo la forza necessaria per andare avanti. Con un solo obiettivo: realizzare quel bene comune che rappresenta poi il fine ultimo della nostra missione soprattutto nelle periferie della nostra città. (DIRE)

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ZENIT Staff

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