«Manca solo la firma del governatore Jerry Brown e in California passerà una legge che permetterà a infermieri e ostetriche di praticare l’aborto nei primi tre mesi di gravidanza, mentre finora era consentito solo ai medici. La norma, passata con una maggioranza democratica compatta, non ha trovato ostacoli ed è difficile che Brown si rifiuti di approvarla. Una legge simile è stata proposta nello Stato di New York, sostenuta dal governatore Andrew Cuomo, che ha parlato dell’aborto come di un “diritto fondamentale” e quindi praticabile in ogni momento e da qualsiasi operatore sanitario, anche non medico. Ma, nonostante la maggioranza democratica della Camera, la norma non è passata. Come mai?».
È quanto si chiede e chiede al movimento pro life italiano Benedetta Frigerio in un articolo pubblicato sul settimanale cattolico Tempi (Aborto, fermare la deriva si può. A New York ce l’hanno fatta. Ecco come, in Tempi.it, 22 settembre 2013).
Di questo e di altro parliamo con Anna Spurio Consoli, presidente del Centro di aiuto alla vita (CAV) “Palatino”, che ha la sua sede presso la Basilica di Santa Anastasia, al centro di Roma. I Centri e Servizi di aiuto alla vita di aiuto alla vita, sono nati nel 1975 ed, attualmente, ammontano a 338 in tutte le Regioni d’Italia.
Hanno finora, nell’assoluta povertà di mezzi economici, incontrato ed assistito oltre 500mila donne e sottratto all’aborto 150 mila bambini. (vedi http://www.mpv.org/mpv/allegati/20518/VitaCAV2012.pdf)
Non pensi che in Europa i vari Movimenti per la vitanazionali abbiamo bisogno di quel “fattore unità” di cui parla Benedetta Frigerio nell’articolo sul mondo pro life statunitense?
Uno di Noi” che, in questi giorni, ha superato la straordinaria quota di 1 milione e centomila adesioni. Inoltre è già stata organizzata per la metà di novembre una riunione che si terrà a Cracovia, per dare una forma associativa comune a tutti i movimenti per la vita presenti nei Paesi dell’Unione Europea.
I CAV hanno contribuito a questa raccolta di firme che chiede il riconoscimento della persona umana fin dal concepimento e il divieto dell’utilizzo dei fondi europei per sostenere associazioni che praticano l’aborto e ricerche contro la dignità dei nascituri?
Anna Spurio Consoli: Il nostro CAV ha organizzato ed ospitato, come molti altri, banchetti per la raccolta che, ricordiamolo, continua fino al primo di novembre 2013. È possibile firmare online o sul cartaceo attraverso il sito www.oneofus.eu. Le firme cartacee devono essere inviate al coordinatore nazionale Michele Trotta entro il 15 ottobre prossimo.
Cosa si può fare per aiutare le donne che sole e disperate accettano l’“interruzione volontaria di gravidanza”?
Anna Spurio Consoli: Per fare qualcosa di concreto ed immediato, oltre ai necessari coordinamenti organizzativi ed approfondimenti etico-scientifici, per la difesa sociale e la promozione della vita e della maternità, c’è a mio avviso la partecipazione ed il sostegno all’attività di formazione che, capillarmente, molti Centri e Servizi di aiuto alla vita propongono a livello locale. Ad esempio, in questo mese di ottobre il nostro CAV ha deciso di organizzare una nuova iniziativa formativa, denominata “Quattro serate per la Vita”, facendo uno sforzo per poter offrire ai romani una nuova opportunità di cultura e crescita pro life. Il 9 ottobre 2013, infatti, dalle ore 19.00 alle 20.30, nella sala conferenze della Basilica di Santa Anastasia (piazza Santa Anastasia 1, 00186 Roma), si terrà il primo di quattro incontri di formazione e informazione per riflettere su maternità, aborto e post-aborto. Si tratta di occasioni di condivisione dell’esperienza di lavoro e volontariato orientati alla difesa della vita e della maternità, con il contributo di operatori del nostro Centro di Aiuto alla Vita, nonché di medici e docenti pro life.
Ci puoi presentare nello specifico queste prossime “Serate per la Vita”?
Anna Spurio Consoli: L’iniziativa, che teniamo per la prima volta nel nostro CAV, si aprirà come detto mercoledì 9 ottobre con una conversazione sul tema L’esperienza di un medico al servizio della vita, a cura della dottoressa Giuseppina Pompa, ginecologa presso l’Istituto Scientifico Internazionale Paolo VI di ricerca sulla fertilità e infertilità umana – ISI, Università del Sacro Cuore di Roma. Il secondo incontro ci sarà invece martedì 15 ottobre, con la professoressa Claudia Navarini, docente di bioetica e filosofia morale presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Europea di Roma, che tratterà il tema La sindrome post-aborto: origine e cura. Alle “Serate per la Vita” non mancherà poi l’apporto del rettore della Basilica di Santa Anastasia, don Alberto Pacini, che rifletterà con noi sul cammino di guarigione spirituale da vivere (e far vivere) dopo il trauma dell’aborto. Per i dettagli ed il calendario degli incontri, che si terranno tutti nel mese di ottobre (oltre a quelli citati, l’ultimo sarà il 29 ottobre, sempre dalle 19 alle 20.30, con la tavola rotonda animati dai nostri operatori) invito a consultare il nostro sito http://www.cavromapalatino.it/.