«Davanti ad una tragedia dalle inimmaginabili dimensioni per nessuno è possibile e lecito restare indifferente» interviene così Francesco Belletti, presidente del Forum, a proposito dell’ennesimo dramma dell’immigrazione registrato nelle acque di Lampedusa.
«Non possono restare indifferenti le autorità italiane e ancor meno possono farlo le Istituzioni comunitarie. Non sappiamo in che misura l’evento fosse evitabile, né quanto sia possibile spezzare definitivamente questo traffico di speranza e disperazione che è condizione perché i drammi si ripetano.
«Sappiamo però che cambiando le politiche sull’accoglienza e sull’aiuto “in loco” alle popolazioni dei Paesi teatro di cataclismi naturali o in Stato di guerra si può fare molto per evitare gli esodi. Ma l’azione deve essere comune e concertata tra tutti i Paesi Ue. Nessuno può muoversi da solo.
«Ma non ha senso neppure salvare le loro vite per poi ucciderli di discriminazione e di malaintegrazione. Le politiche devono cambiare per non rendere indispensabile l’esodo ma anche per rendere le società opulente più accoglienti. Solo generando nelle nostre città una comunità interculturale, la convivenza sarà possibile. Ed in questo» conclude Belletti «le famiglie giocano un ruolo di primo piano, sia come fattore di stabilizzazione del migrante, sia come luogo nel quale possono emergere valori e bisogni comuni».