La visita di papa Francesco ad Assisi, domani nella memoria liturgica di San Francesco, riveste una forte valenza anche per la comunità della Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura”, retta dall’Ordine dei Frati minori conventuali, la stessa “famiglia” che riceverà papa Bergoglio, custode della tomba del poverello con la monumentale Basilica e il Sacro Convento di Assisi.
Un appuntamento che è vissuto nella consapevolezza della forte valenza spirituale e simbolica di questo viaggio, alle radici della vita di Francesco, il santo di quella povertà, misericordia e tenerezza cui fa sempre riferimento il papa, come unica strada possibile per un mondo migliore.
“Questo viaggio è un ritorno ai luoghi della vita e ai valori di san Francesco – commenta padre Domenico Paoletti, preside della Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura – al quale tanto si richiama il magistero di papa Bergoglio, all’insegna di quella tenerezza e misericordia che rappresentano proprio l’essenza del messaggio di san Francesco”.
Padre Paoletti sottolinea la forte valenza delle tappe di questo viaggio, in particolare quello al vescovado dove Francesco si spogliò di tutti i suoi beni.
“Questo momento – aggiunge il preside del Seraphicum – rappresenterà un richiamo forte, anche per la stessa Chiesa, a una cultura che deve essere più fraterna, spogliandosi innanzitutto dalla mondanità e dalle sue logiche, a favore di una maggiore attenzione all’incontro con i più poveri, con coloro che, come dice papa Francesco, vivono alle periferie esistenziali”.
La visita del pontefice è avvertita anche come una sorta di benedizione al progetto che la Facoltà sta avviando con il Sacro Convento di Assisi, per saldare strettamente queste due importanti realtà francescane.
“Viviamo questa visita di papa Francesco come un grande dono – conclude padre Paoletti – ma anche come un incoraggiamento a proseguire nel nostro impegno di evangelizzazione e di formazione accademica. Nei prossimi mesi avvieremo momenti di scambio con i frati del Sacro Convento, promuovendo così una saldatura tra cuore e mente del francescanesimo, tra il centro del carisma di Francesco che pulsa nella sua terra e il nostro centro di formazione accademica che offre il contributo sapienziale dei padri del francescanesimo. Guardando ad una attualizzazione del messaggio nelle necessità dell’oggi, con l’attenzione e la sensibilità cui ci richiama papa Francesco”.