Il 27 aprile prossimo una solenne cerimonia condurrà nella schiera dei santi Papa Giovanni Paolo II. Dopo nemmeno un decennio dalla morte di Wojtyla (e due dopo la beatificazione) si conclude il processo per la santificazione di Karol Wojtyla. Ad accelerare la causa il riconoscimento di un miracolo avvenuto proprio il giorno della sua beatificazione, il 1° maggio 2011. La protagonista è Floribeth Mora Diaz, una signora costaricense che dopo aver subìto un ictus cerebrale emorragico i medici non le diedero nessuna speranza. L’operazione di chiusura di un’arteria si trovava in un luogo inaccessibile del suo cervello, da qui la preghiera costante al Papa polacco. La notizia ha destato clamore in questo piccolo paese dell’America Latina che è balzato subito in testa alle cronache internazionali. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Padre Emilio Garreaud, direttore di Radio Maria Costa Rica, che ha incontrato la signora Mora Diaz.
Padre Emilio, lei oltre ad essere direttore di Radio Maria Costa Rica è anche Rettore dell’Università Giovanni Paolo II in Costa Rica. Ci racconti un po’ la sua esperienza avuta con Floribeth Mora.
Padre Emilio Garreaud: “Esattamente, io ho una relazione forte con la persona di Giovanni Paolo II. E’ importante per noi in Costa Rica questo miracolo. Questa è una persona che vive in un piccolo luogo che si chiama Dulce Nombre de Jesus. Per Radio Maria abbiamo realizzato un’intervista con questa donna proprio in occasione del Concistoro di lunedì 30 settembre. Per me è stata una cosa meravigliosa essere con la donna e vedere lei e suo marito felici. E’ molto interessante perché la donna era malata ed era in ospedale, i dottori le dissero che sarebbe stato meglio morire nella sua casa. Così fu portata nella sua abitazione e tutti i giorni era terribile. Proprio in quel periodo si celebrava la beatificazione di Giovanni Paolo II. La donna aveva fortissimi dolori di testa, ma fece uno sforzo enorme e vide la beatificazione in tv insieme alla sua famiglia. Dal suo letto pregò molto il Papa affinché venisse guarita. La notte si addormentò ed in quel momento avvenne il miracolo. Niente più dolori di testa. La mattina seguente la donna iniziò a camminare e disse al marito: “Qualcosa è successo!”. Poteva camminare, parlare… un miracolo! Il processo di guarigione completo durò otto mesi. In ospedale il dottore dopo aver sottoposto la donna ad una radiografia notò che nella sua testa non c’era più nessuna traccia del suo male. Scientificamente era impossibile. Questo è il miracolo di Giovanni Paolo II”.
Come sta oggi la donna?
Padre Emilio Garreaud: “Sta bene. Sono stato con lei la settimana scorsa in una scuola dove ha raccontato la sua testimonianza. E’ una storia bella perché dopo il miracolo si è recata in una Chiesa dove c’era una reliquia di Giovanni Paolo II, lì parlò con il sacerdote della Chiesa raccontandogli ciò che le era successo. La sua storia venne riportata in una pagina web della parrocchia e dopo tre mesi ricevette una telefonata da parte del Vaticano. E’ iniziato così in maniera riservata il processo con una commissione di quattro sacerdoti giunti in Costa Rica per capire cosa veramente fosse successo. Dopo mesi è stato annunciato al mondo il miracolo”.
Per lei deve essere stata un’esperienza molto forte perché si rinsalda ancora di più il rapporto che lei ha con Giovanni Paolo II.
Padre Emilio Garreaud: “Sono stato tremendamente emozionato, primo perché io lavoro nella parrocchia vicino a quella del miracolo. Secondo perché è in Costa Rica, in questo piccolissimo paese di quattro milioni e mezzo di abitanti. Un’occasione bellissima di pregare Dio per l’intercessione di Giovanni Paolo II per questo miracolo ed un’occasione altrettanto importante per l’evangelizzazione della Costa Rica”.
Ancora una volta il latinoamerica protagonista, dopo l’elezione del Papa e la GMG a Rio de Janeiro il miracolo di Giovanni Paolo II su una donna del Sud America.
Padre Emilio Garreaud: “L’America Latina è la metà della Chiesa e penso che sia un segnale di Dio grandissimo per noi. Penso che sia un momento importante di conversione per il nostro continente, il momento di dare testimonianza della nostra fede, in maniera particolare di come la viviamo in Sud America. Tutte le classifiche dicono che il Costa Rica è il Paese più felice del mondo, perché è un paese di riconciliazione e pacifico poiché non ha un esercito. Un paese di una classe media. Credo che in questo momento sia l’unico Paese cattolico per Costituzione nel mondo e tremendamente mariano”.