"Fondamentale la sensibilizzazione sull'ecologia umana"

Intervista a Emmanuele Di Leo, presidente della Steadfast Onlus, organizzazione che sostiene il progetto di ricerca Chiesaecologica promosso dal Cesab

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Formare ed educare nel mondo dello sviluppo sostenibile. Di questo ne è convinto Emmanuele Di Leo, presidente della Steadfast Onlus, organizzazione che sostiene il progetto di ricerca Chiesaecologica promosso e coordinato dal Cesab, il Centro di ricerca interuniversitario in scienze ambientali e biotecnologie. Di Leo è stato intervistato da ZENIT proprio su questo percorso. Chiesaecologica è il progetto di ricerca a cui partecipano anche l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, l’Università Lumsa e la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma ed è sostenuto dalle imprese Tegma e Metaenergia sulla sostenibilità dei luoghi religiosi italiani.

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Cos’è la Steadfast Onlus e di cosa si occupa?

Di Leo: La Steadfast Onlus è un’associazione umanitaria che ha posto, come elemento centrale della propria attività, la cooperazione internazionale nei confronti dei Paesi che versano in costante stato di disagio economico e sociale. Attraverso una costante opera di sensibilizzazione, promozione di iniziative culturali,  raccolta fondi e realizzazione di progetti di cooperazione, la Steadfast è impegnata a tutelare e promuovere la difesa del diritto alla vita, alla salute, all’istruzione ed al lavoro in ogni parte del mondo, in particolare, in questo periodo, in Nigeria. La Steadfast di visione laica e multiculturale, nasce dall’intuizione dei Soci Fondatori, da me, oggi in qualità anche di Presidente, Martino Cichoki, Vicepresidente, Edmund Agbo e Venere Fiorenza, con l?intento di divenire un punto di riferimento in diversi ambiti, proprio grazie alla molteplice differenziazione dei propri membri. Ognuno con il suo bagaglio culturale e professionale, apporta la propria conoscenza e il proprio essere con il fine di concretizzare la mission. In un mondo sempre più globalizzato risulta sempre più importante, ma anche più difficile orientarsi ed è facile perdersi nel mare delle sollecitazioni che vengono proposte. La Onlus vuole offrire un servizio serio, rigoroso, trasparente e estremamente concreto, proprio per fronteggiare l’ormai dilagante sperpero delle risorse e la mistificazione di ideali e scopi. La Nigeria è un Paese enorme, con immense risorse naturali che, allo stato attuale, non si traducono in ricchezza economica per il Paese, per la gente, che vive in condizione di estrema povertà. Il progetto “NigeriAid” che ci vede protagonisti in un intenso lavoro di cooperazione in questi territori, è servito anche per analizzare le difficoltà dominanti del Paese.

Perché Steadfast Onlus crede nel progetto Chiesaecologica?

Di Leo: In Italia, la Steadfast si sta concentrando su tre progetti fondamentali, quello della Tutela al Diritto alla Vita, sul progetto Antiusura e sul progetto Chiesaecologica. Per quest’ultimo crediamo sia fondamentale avere una base statistica per iniziare una forte campagna di sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente e alla promozione dell’ecologia umana. Siamo convinti che se si attuassero buone politiche ambientali, molti problemi legati a tali aspetti potranno migliorare, migliorando la qualità della vita di tutti. Uno degli aspetti su cui la nostra mission fa fondamento è quello della cultura. Siamo certi che questo progetto porterà ad un’attenzione maggiore alle tematiche ambientali per far sì che le nuove generazioni siano più sensibili alla tutela del creato.

Quali aspettative avete dal progetto di ricerca?

Di Leo: Questo progetto di ricerca darà una base concreta per poi dar inizio ad un progetto molto più grande, quello della formazione e sensibilizzazione su queste tematiche. Avere una base di dati che possa far emergere le sensibilità e le conoscenze inerenti a questi temi, ci darà la possibilità di sviluppare programmi concreti per iniziare ad utilizzare politiche ambientali più rispettose.

La salvaguardia dei beni del creato è alla base dello sviluppo sostenibile. Come ritenete opportuno che le comunità possano interagire per farlo sempre più?

Di Leo: Come detto anche nelle precedenti domande, il futuro è dei giovani ed è nei giovani. Siamo certi che lo sviluppo sostenibile possa essere molto più compreso dalle nuove generazioni e che sarà per loro il giusto mezzo per tutelare tutto ciò che ci circonda e che ci rende ogni giorno grati a Dio per quello che ci ha donato. L’integrazione nel sociale di tali metodologie di aiuto all’ambiente e all’intera umanità, dovrebbero avvenire, visto la loro importanza, con un netto “cambio di rotta”. Mezzo efficace per attuare un propositivo cambiamento è quello della cultura, del mondo della formazione e dell’informazione, creare nuovi stili di vita basati sul rispetto e non sul mero utilizzo consumistico di tutto il creato. 

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Sei un parroco e vuoi raccontare la tua esperienza di sostenibilità ambientale? Dillo a Chiesa e ambiente, lo spazio settimanale di ZENIT realizzato con il Cesab (Centro di ricerche in scienze ambientali e biotecnologie). Quali buone pratiche sono state portate avanti nella tua parrocchia? Nel tuo oratorio? Vuoi aiutare i tuoi parrocchiani o i tuoi volontari a parlare del rispetto dell’ambiente? Scrivi a chiesaecologica@cesabricerche.it

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ZENIT Staff

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