Il giardino dei limoni

Martedì in tivù il film che racconta la battaglia legale di una vedova palestinese in difesa del suo frutteto, che viene abbattuto per motivi di sicurezza

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In onda martedì 23 luglio 2013, alle ore 21.15, su RAI5

Salma, palestinese vedova e sola dopo che i figli se ne sono andati, vive con poco in Cisgiordania, nella sua casa circondata da un fitto e rigoglioso limoneto. Quando nella proprietà confinante si trasferisce il ministro della difesa israeliano, però, cominciano i problemi perché il servizio di sicurezza ritiene le piante potenziale nascondiglio di terroristi. Di qui l’ingiunzione a tagliarli. Salma cerca appoggio dai palestinesi, ma si scontra con il muro dell’ottusa incomprensione di chi si preoccupa solo di non venire a patti con il “nemico”. Solo l’avvocato Daud sembra deciso ad aiutarla; ma poi anche la moglie del ministro, frustrata dalla sua vita senza scopo e dalla solitudine, si prende a cuore la causa di Salma.

Eran Riklis, qualche anno fa autore del bel La sposa siriana, è sceneggiatore, regista e produttore di questa pellicola che affronta il delicato tema dei rapporti tra israeliani e palestinesi attraverso la paradigmatica vicenda del “giardino dei limoni” della tenace Salma, un luogo reale e al tempo stesso metaforico della situazione di un intero Paese dove la diffidenza e l’incancrenirsi dei reciproci pregiudizi sembrano condannare persino la bellezza innocua di un limoneto.

Salma, una donna dal volto bello e segnato dalla sofferenza e dalla solitudine, vive sulla fragile linea di confine tra due mondi, diversi, ma dolorosamente simili quando si tratta di affrontare la questione della convivenza.

Se i servizi segreti israeliani, infatti, guidati da una pur legittima preoccupazione per la sicurezza del ministro, procedono per vie legali (offrono un indennizzo), ma ottusamente per ottenere l’abbattimento dei limoni di Salma, parimenti frustranti sono le reazioni dei dirigenti palestinesi a cui la donna si rivolge per ottenere aiuto. A costoro non importa nulla che i limoni siano la principale fonte di sostentamento di Salma, ma solo affermare il loro rifiuto a riconoscere le azioni dell’”occupante” Israele costringendo Salma a non accettare l’indennizzo.

Il “rumore” che si crea intorno alla vicenda (coinvolgendo la televisione e finendo nelle aule del tribunale) non aiuta peraltro a trovare una soluzione più accettabile ed anzi sembra solo amplificare una distanza che appare incolmabile.

In questa terra di nessuno legale e culturale, in cui la burocrazia e i reciproci sospetti sono nemici egualmente pericolosi, Salma trova l’aiuto dello scombinato avvocato Daud, con cui a poco a poco nasce anche un sentimento amoroso; come nel precedente film di Riklis, poi, un ruolo fondamentale è dato alla solidarietà femminile. Inaspettata alleata di Salma, infatti, è una donna che più diversa da lei non si potrebbe immaginare: la moglie del Ministro, infatti, sembra non avere un problema nella vita, se non quello delle assenze sempre più prolungate del marito.

Eppure nel circospetto gioco di sguardi e parole che porta a poco a poco le due donne a incontrarsi si gioca l’unica possibilità di dialogo raccontata nel film.

L’esito, realisticamente, è tutt’altro che consolatorio e il destino riservato ai bei limoni di Salma adombra i molti dolorosi fallimenti nel percorso di pace della Terra Santa.

Tuttavia, pur nell’amara constatazione di come troppo spesso, in quella terra come in molte altre zone del mondo, sembri mancare una reale volontà di incontrarsi rinunciando a qualcosa per raggiungere una pace non formale, le immagini finali del film, che colgono nella desolazione del giardino abbattuto un barlume di vita che resiste alla violenza degli uomini, lasciano aperta la porta ad una doverosa speranza che, nello scacco delle istituzioni e delle leadership imprigionate dall’ideologia, può partire solo dal cuore dei singoli, capace di riconoscere la bellezza e il valore della persona.

Elementi problematici per la visione: nessuno.

*

Titolo Originale: Lemon Tree
Paese: Israele, Francia, Germania
Anno: 2008
Regia: Eran Riklis
Sceneggiatura: Suha Arraf e Eran Riklis
Produzione: Eran Riklis Productions/Heimatfilm/Mact Productions/Riva Filmproduktion/Arte France Cinema/ZDF-ARTE/Citrus Film Finvestors/United King Films/Metro Communications/Canal+, 106’
Durata: 106′
Interpreti: Hiam Abbas, Ali Suliman, Rona Lipaz-Michael

Per ogni approfondimento: http://www.familycinematv.it/

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Luisa Cotta Ramosino

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