CITAZIONI
Dt 30,10-14: www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9appgk3.htm
Col 1,15-20: www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9axgu3a.htm
Lc 10,25-37: www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9bgwnjj.htm
In questa domenica la divina Liturgia ci fa percorrere la strada che scende da Gerusalemme a Gerico, per farci considerare la carità del buon samaritano, ma le letture possono offrire infiniti spunti per educare la nostra anima, ben più profondamente che nel considerare semplicemente il bellissimo segno di solidarietà umana del samaritano.
La prima lettura ci ricorda il valore dell’osservanza esatta dei precetti divini e tuttavia questa non si può ottenere senza una conversione di mentalità (metanoia) con tutto il cuore e con tutta l’anima. Operari sequitur esse.
Dicevano i santi Padri che la gloria di Dio è l’ uomo vivente (Ireneo). “Il Signore gioirà di nuovo per te, facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri” (Dt 30 9). La rinascita dell’uomo e della società, così come della Chiesa, si attua in una dinamica obbedienziale; per l’uomo nulla avviene meccanicamente, ma tutto passa attraverso l’assenso o il rifiuto del piano creativo e salvifico di Dio. Le leggi divine sono l’espressione esterna di ciò che è intimamente necessario all’uomo per il suo bene. Il male è, del resto, come un boomerang, che ritorna sempre a colui che lo ha lanciato.
“Principio della saggezza è il timore del Signore, saggio è colui che gli è fedele” ci ricorda il salmo 110. I comandamenti sono sempre per noi uomini e per la nostra salvezza. Ma la parola del Deuteronomio di oggi ci ricorda che opere e cuore non si possono mai disgiungere, e che ilSignore guarda al cuore (1Sam 16, 7) e nessuno sarà giustificato se sarà corretto solo come lo era il fariseo al tempio (Lc 18, 10 14), o come oggi si direbbe: politicamente corretto.
Nel vangelo di oggi vediamo come Gesù venga consultato da un dottore della legge, che peraltro conosceva perfettamente la risposta al proprio quesito. Vuole mettere in imbarazzo Gesù ma alla fine sarà proprio lui ad esserlo. Gesù abbatte le paratie che l’uomo si costruisce per non cadere a corpo morto nell’oceano della carità. I dottori della legge avevano diluito il precetto dell’amore del prossimo in una serie sofisticata di distinzioni: per nazionalità, pratica della legge, condizione sociale, età, sesso ... Ma Gesù ricorda che la carità ha un solo oggetto: l’uomo.
La santa madre Chiesa ricorda in proposito che “la carità cristiana si estende a tutti, senza discriminazioni razziali, sociali o religiose, senza prospettive di guadagno o di gratitudine. Come Dio ci ha amato con amore disinteressato, così anche i fedeli con la loro carità debbono preoccuparsi dell’uomo, amandolo con lo stesso moto con cui Dio ha cercato l’uomo. Come quindi Cristo percorreva tutte le città e i villaggi, sanando ogni malattia ed infermità come segno dell’avvento del regno di Dio, così anche la Chiesa attraverso i suoi figli si unisce a tutti gli uomini di qualsiasi condizione, ma soprattutto ai poveri ed ai sofferenti, prodigandosi volentieri per loro” (AG 12) . Ed ancora: “Si applichino con particolare cura all'educazione dei fanciulli e dei giovani nei vari ordini di scuole, che vanno considerate non semplicemente come un mezzo privilegiato per la formazione e lo sviluppo della gioventù cristiana, ma insieme come un servizio di primaria importanza per gli uomini e specialmente per le nazioni in via di sviluppo, in ordine all'elevazione della dignità umana ed alla preparazione di condizioni più umane. Portino ancora i cristiani il loro contributo ai tentativi di quei popoli che, lottando contro la fame, l'ignoranza e le malattie, si sforzano per creare migliori condizioni di vita e per stabilire la pace nel mondo (AG 12).
Nella seconda Lettura s. Paolo affronta alcuni problemi della Chiesa di Colossi, dove alcuni sminuiscono la persona ed il primato soteriologico di Cristo con la motivazione che la verità sarebbe universale e reperibile dovunque. Gesù sarebbe persona salvifica di primo piano, ma non l’ unico. Così l’ Apostolo delle genti, salvando la comunità di Colossi dalla decomposizione, ci offre un magnifico inno sul primato di Cristo. Egli non si attarda ad abbattere le teorie apparentemente “aperte” dei colossesi, ma che in realtà sono subdole e perniciose, indicando loro chi sia veramente Cristo.
Egli è l’immagine del Dio invisibile, il che non corrisponde ad una rassomiglianza, ma è piuttosto uguaglianza nella natura divina col Padre e lo Spirito Santo. Egli è anche l’ inizio della creazione perché ne è l’autore. Appartiene alla Divinità, pur essendo vero uomo. Egli è il primogenito di ogni creatura, così è l’origine di tutto l’universo creato e possiede, di conseguenza, il primato. Tutto è stato creato da Lui e in vista di Lui. Così è anche il Capo della Chiesa cioè di quella parte dell’umanità che è già stata raggiunta dalla redenzione.
Se la gloria di Dio è l’uomo vivente, allora l’uomo non può più sussistere se non con Cristo, per Cristo ed in Cristo. S. Ignazio di Loyola ci ricorda il fine per cui l’ uomo ed il creato sono scaturiti dal cuore di Dio secondo un progetto di bene: L'uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore, e così raggiungere la salvezza; le altre realtà di questo mondo sono create per l'uomo e per aiutarlo a conseguire il fine per cui è creato. Da questo segue che l'uomo deve servirsene tanto quanto lo aiutano per il suo fine, e deve allontanarsene tanto quanto gli sono di ostacolo.
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PREGHIERA DEI FEDELI
Introduzione del celebrante
Gesù, tu sei il Buon Samaritano che ti chini sui nostri bisogni e accogli le nostre domande. Ci affidiamo a te, Signore Gesù.
1. Signore Gesù, tu sei il Buon Samaritano venuto in soccorso alla nostra umanità ferita; continua a sostenerci con la tua presenza nella Chiesa,
Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA
2. Insegnaci o Signore Gesù a guardare a Papa Francesco: imitando te egli incontra gli uomini percossi e feriti. Preghiamo anche per i vescovi e i sacerdoti, i missionari e quanti soccorrono i bisogni del mondo con la carità di Cristo
Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA
3. Signore, tu ci hai messo vicino al cuore la tua parola e i tuoi comandamenti. Dona a tutti gli uomini la grazia di conoscerli e di viverli.
Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA
4. O Signore, ti affidiamo i giovani, quelli che studiano o lavorano, quelli che cercano un lavoro e un senso nella vita. La prossima Giornata Mondiale della Gioventù sia occasione di speranza e di letizia, accompagnati da Papa Francesco,
Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA
Conclusione del celebrante
Signore, vieni in nostro aiuto o Signore, tu che ci raduni e ci salvi.