Il sorriso di Maria

Nel cuore dei piccoli, il Cielo dialoga con l’uomo

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Nella seconda delle sue “Memorie” (risalente al 1937) Lucia descrive quanto le accadde in occasione della Prima Comunione, che fu accompagnata da alcuni “segni” di particolare predilezione, da parte del Cielo. L’incontro con Padre Cruz, un santo sacerdote gesuita, venuto ad aiutare il buon parroco di Fatima, fu determinante per lei. Il giorno precedente alla cerimonia, confessandola, le disse: “Figlia mia, la tua anima è il tempio dello Spirito Santo. Conservala sempre pura, affinché Lui possa continuarvi la Sua azione divina”. E la invitò a domandare, con molta fiducia – dinanzi a una statua della Madonna del Rosario – che la Vergine si prendesse cura di lei, del suo cuore, lo disponesse a ricevere degnamente il Signore, l’indomani, e lo conservasse soltanto per Lui.

Ripetendo diverse volte quella devota supplica, Lucia ebbe la viva impressione che la Madre del Signore le sorridesse e annuisse alla sua richiesta. Ancora si venera quella sacra immagine, nella chiesa parrocchiale di Fatima, muta testimone del favore celeste dimostrato allora a Lucia bambina; ancora, tanti pellegrini sostano in preghiera, nella speranza, forse, di ricevere anch’essi un qualche cenno di benevolenza dal Cielo… 

La Vergine sorrise, dunque, all’innocente preghiera di Lucia. Sorrise, dinanzi al candore di quell’anima e vedendo, in prospettiva, gli eventi che si sarebbero succeduti negli anni a venire: la vita famigliare dei Pastorelli, la loro fede semplice e profonda, le apparizioni, le indifferenze, il sacrificio e la generosa donazione di quei tre piccoli cuori. Sorrise, ben sapendo che quella creatura, Lucia, era stata scelta dall’Onnipotente per una altissima missione di salvezza: diffondere, nel mondo, la devozione al suo Cuore Immacolato.

Il sorriso di Maria riflette la compiacenza di Dio e rivela che il Cielo acconsente all’offerta della propria vita: Sì lo vogliamo, rispose Lucia, alle richieste di Maria Santissima, alla Cova da Iria. Sì, lo vogliamo: quasi a professare – con la disarmante purezza e la caparbia determinazione dei bambini – la loro fede e la loro piena e incondizionata disponibilità ai progetti di Dio.

Quel sorriso, raccolto, dal cuore di Lucia, come segno di benevolenza e di benedizione, accompagnò tutta la sua lunga esistenza, rendendo più dolce e più sopportabile l’amaro calice della incomprensione e del dolore, a cui i Pastorelli – e lei in particolare – sarebbero stati sottoposti. Lucia ebbe la percezione chiara, nella sua anima, di quella materna attenzione di Maria, ancora prima delle Apparizioni, seppure continuasse il suo cammino di bimba nella “normalità” quotidiana, fatta di affetti famigliari, di giochi e di lavoro domestico. Gli eventi che accaddero in seguito – le apparizioni del 1916 e del 1917 – la coinvolsero in una straordinaria vicenda di amore, di sacrificio e di donazione ineguagliabile. Attraverso le vie della Grazia, la sua vita e quella dei suoi piccoli compagni divenne un dono per la Chiesa e una luce per questo nostro tempo, confuso e lacerato.

Il sorriso, di quella povera statua, in una remota chiesa della “Serra d’Aire”, anticipava lo sguardo benevolo di Maria sulla nostra vita; gettava una luce profetica sul Pontificato degli ultimi straordinari Papi, sui martiri dei gulag e dei campi di concentramento e sul sangue effuso ancora oggi in tante parti del mondo, sulla fedeltà della sofferta testimonianza di tanti fratelli e sorelle nella fede.  

Anche oggi la Vergine, nella devastante e dissacrante indifferenza di questa nostra epoca, sorride a chi, nella fatica, volge il suo cuore al Cielo; a chi, pur ferito dal peccato, trova la forza di affidarsi, ancora una volta, alla Misericordia di Dio e di ricominciare da capo; a chi, stanco per il peso della giornata, trova tuttavia il tempo e le parole da dedicare alla sua famiglia e ai suoi figli.  

Ognuno porta in sé il segno di una predilezione celeste, quasi una carezza del Cielo, che ha mitigato la pena, nei momenti della prova e ci ha aiutati a riprendere ogni volta il cammino con fiducia.

Il sorriso di Maria torna a risplendere per chi “si ostina” a considerare la Vita una cosa sacra e intangibile; a chi difende la Famiglia come un bene da custodire, da favorire sempre e da non offendere mai, resistendo così alle cupe follie e alle aberrazioni delle ideologie imperanti. La Vergine sorride a chi ama Dio con tutto il suo povero essere e “ce la mette tutta”, per tentare di amare amici e “nemici”, pregando per i suoi cari e per tutti offrendo suppliche e atti di amore, come sacrificio gradito, di Riparazione e di espiazione.

Signore, fammi santa – così pregò la piccola Lucia, nel silenzio, ricevendo Gesù Eucaristia – conserva il mio cuore sempre puro, soltanto per Te. E le sembrò, anche allora, che il Signore pronunciasse, nel profondo della sua anima, queste chiare parole: La grazia che oggi ti è concessa continuerà viva nella tua anima, producendo frutti di vita eterna.

Anche per noi, la gioia vera e santa è racchiusa nel mistero della Grazia, che feconda il nostro spirito e lo arricchisce di doni e di buoni frutti, riposti per sempre nei granai del Cielo.    

* Tratto da “Maria di Fatima”, mensile della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria

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Mario Piatti

Padre Mario Piatti, I.C.M.S., è direttore del mensile Maria di Fatima

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