A proposito del Premio Strega 2013

Giovedì 4 luglio, a Roma, l’assegnazione del prestigioso riconoscimento letterario italiano

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Giovedì 4 luglio, al Ninfeo di Villa Giulia a Roma, sarà assegnato il 67esimo Premio Strega, certamente il premio letterario italiano più famoso. Questi i cinque finalisti, ordinati per il numero di voti ottenuti alla selezione conclusiva:

– Alessandro Perissinotto, anni 49, piemontese, con “Le colpe dei padri” edito da Piemme (69 voti).

– Walter Siti, anni 66, emiliano, con “Resistere non serve a niente” edito da Rizzoli (66).

– Romana Petri, anni 48, laziale, con “Figli dello stesso padre” edito da Longanesi (49).

– Paolo di Paolo, anni 30, laziale, con “Mandami tanta vita” edito da Feltrinelli (45).

– Simona Sparaco, anni 30, laziale, con “Nessuno sa di noi” edito da Giunti (36).

Si vuole qui effettuare un confronto tra la cinquina dei candidati alla vittoria finale ed alcune caratteristiche anagrafiche, geografiche, editoriali dei vincitori delle tredici annate precedenti, cioè partendo dall’anno 2000, anno di svolta per quanto concerne l’età media dei vincitori. Si conferma la tendenza all’abbassamento dell’età media dei finalisti, posizionata quest’anno a 44 anni, stesso valore dell’anno scorso, e con il vincitore, Piperno, quarantenne.

Nelle ultime tredici edizioni, per sei volte l’autore vincente è risultato essere nato nel Lazio e quest’anno sono tre i finalisti nati in questa regione (Petri, Di Paolo e Sparaco). Scrittori piemontesi che si sono aggiudicati lo Strega sono stati Ferrero, Riccarelli e Giordano (quest’anno in finale è presente  Perissinotto) mentre nessun emiliano (come Siti) ha vinto il premio dal 2000.

Le candidate finaliste donne sono due su cinque, come già avvenuto in anni precedenti, ad esempio nel 2011, nel 2008, nel 2007. Le Case Editrici che dal 2000 hanno già vinto il Premio Strega sono la Rizzoli (con Mazzucco nel 2003) e Feltrinelli (con Starnone nel 2001 e Maggiani nel 2005). Giunti e Piemme non hanno mai avuto un’opera vincitrice dello Strega, mentre l’ultima di Longanesi risale a circa un trentennio fa (con Citati).

L’assegnazione di un importante premio letterario può essere, però, anche l’occasione per una riflessione più ampia sullo stato della lettura dei libri in Italia. Per questo, può essere utile prendere a riferimento l’ultima relazione del Censis (1).

Al suo interno troviamo l’indicazione che nel 2012 solo il 49,7% della popolazione italiana ha letto almeno un libro (al di fuori di quelli scolastici), con circa dieci punti percentuali in meno rispetto a soli cinque anni prima.

Se si analizza la composizione per sesso, si scopre che le femmine che nel 2012 hanno letto almeno un testo, sono state il 55,9% (circa cinque punti percentuali in meno rispetto al 2007) mentre i maschi si sono attestati al 43,3 (circa quindici punti percentuali in meno rispetto a cinque anni prima).

Andando ad analizzare la distribuzione per fasce d’età, si nota che, nella lettura di almeno un libro nel corso di un quinquennio, c’è stato un calo drastico, sia per la fascia di età dai 14 ai 29 anni che per quella che va dai 45 ai 64 anni (circa 16 punti percentuali in meno per entrambe).

Infine, per quanto riguarda l’utente abituale di un e-book, risulta omogeneo l’utilizzo per sesso (intorno allo 0,7% della popolazione complessiva); i picchi di utilizzo si registrano, invece, tra le classi più istruite (4,9%) e in quella dei residenti nei centri con oltre 500mila abitanti (8,8%).

Ma un premio letterario come Lo Strega, oltre a dover essere un decisivo momento di promozione letteraria (cosa della quale c’è tanto bisogno) è anche una importante occasione di visibilità pubblica nella città di Roma, e questa combinazione, nel 2013, consente di poter percepire un’eventuale assonanza con alcune scene del film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino e con Toni Servillo nei panni dello scrittore napoletano  Jep Gambardella, autore di un unico romanzo.

Soprattutto, come si chiede Giorgio Montefoschi, vincitore dello Strega 1994 sulle colonne del Corriere della Sera “se esistono i grotteschi personaggi che ruotano attorno a Gambardella, e comprendono ricchi e meno ricchi, nobili in carica e in affitto, scrittrici radical chic e poeti mantenuti, venditori di giocattoli e illusionisti, cardinali ghiotti e esibizionisti in coppia”. 

Perché, oltre la crisi e l’avvento delle nuove tecnologie, è auspicabile che nella prossima relazione Censis si segnali una inversione di tendenza nella percentuale di popolazione che nel corso di un anno abbia letto almeno un libro.

***

NOTE

(1)  46esimo rapporto sulla situazione sociale del paese (2012)

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Antonio D'Angiò

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