Lettura
Il Signore Gesù sta decisamente dirigendosi verso Gerusalemme (cfr. Lc 9,51-62) come ultima tappa della sua esistenza terrena. Passando per la Samarìa, sperimenta il rifiuto dei Samaritani; poi incontra tre personaggi diversi tra loro, ma tutti in qualche modo coinvolti nella chiamata. Per tutti Gesù ha un progetto. Si ripete la stessa esperienza fatta da Elia quando unse Eliseo e lo chiamò al suo servizio (cfr. 1Re 19,16b.19-21). La vocazione a seguire Cristo si declina oggi con il «camminate secondo lo Spirito» e il «lasciatevi guidare dallo Spirito», indicato da san Paolo (cfr. Gal 5,1.13-18).
Meditazione
Tutte le vocazioni che la liturgia presenta oggi si riassumono nella parola carità. Eliseo dà tutto quello che ha, i buoi, coi quali arava il suo campo, per seguire Elia. Il discepolo di Cristo, secondo la parola di san Paolo, è diventato uomo libero per gli altri e non più chiuso in se stesso e quindi aperto a vivere la carità nel servizio concreto dei fratelli. Gesù – dice san Luca – «si diresse decisamente verso Gerusalemme» (v. 51). Cosa lo spinse a questa decisione così forte e coinvolgente se non l’amore del Padre e il desiderio di compiere la sua volontà? Prima delle tre chiamate di cui ci parla oggi il Vangelo, c’è la vocazione di Gesù. Annotiamo come Gesù, anche di fronte al rifiuto dei samaritani, cioè nella persecuzione e in occasione di offese e di rifiuti, abbia avuto un atteggiamento improntato all’amore, alla pazienza e alla carità. San Cirillo di Alessandria considera questo aspetto propedeutico per affrontare la passione ormai imminente e insegnare ai discepoli come comportarsi nelle persecuzioni: «Per il loro vantaggio rimproverò i discepoli e dolcemente contenne la durezza della loro ira, non permettendo loro di adirarsi violentemente contro quelli che avevano peccato. Li persuase piuttosto ad essere pazienti e custodire un animo alieno dal turbarsi per cose del genere». L’amore è la risposta più efficace alla violenza che ci circonda. Un apostolo della carità, san Vincenzo de’ Paoli ci insegna, scrivendo a una donna: «Giovanna, vedrai ben presto che la carità è pesante da portare. Più della terrina di minestra e del cesto pieno di pane. Ma tu conserverai la tua dolcezza e il tuo sorriso. Dare la minestra e il pane non è tutto… Sarà unicamente per il tuo amore, per il tuo amore soltanto che i poveri ti perdoneranno il pane che dai loro».
Preghiera
Signore misericordioso, tu mi hai dato il coraggio di sentire che hai bisogno di me, dammi ancora la forza di amare gli esclusi tanto quanto tu mi ami e hai bisogno di me.
Agire
«La tua vita interiore dev’essere proprio questo: cominciare… e ricominciare» (san Josemaría Escrivá de Balaguer).
Meditazione del giorno a cura di monsignor Douglas Regattieri, Vescovo di Cesena-Sarsina, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti:
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