L'arte del silenzio

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La vigilia della festa («era un giorno solenne quel sabato») ha accelerato i tempi di esecuzione per Gesù e i due crocifissi con Lui. Non li si può tenere a lungo al palo dell’esecuzione capitale e per questo (è la conclusione del Vangelo di ieri) i soldati vengono a finire i condannati. Per Gesù non ce n’è bisogno, e il centurione apre il costato del Redentore con un colpo di lancia, per aprire la via dell’amore che tutti possiamo percorrere fino a entrare nel santo dei santi del cuore di Cristo.

Meditazione

Mentre si compiono quei gesti e il piccolo gruppo guadagna in fretta il sepolcro di Giuseppe d’Arimatea, vedo accendersi in città la lampada del Sabato: in ogni casa si compie il rito dell’accensione che da inizio al grande Giorno del Riposo. È un pullulare di piccole luci che inondano Gerusalemme che, col calare del buio, si fondono con le stelle del cielo. Su questo occhieggiare di luci e lanterne, di candele e di stelle, inizia e si vive il giorno del Sabato che è caratterizzato da un grande silenzio. Silenzio sulle fatiche umane e sulla presunzione dell’uomo di salvarsi da solo come Israele da sempre ha vissuto e insegnato nella teologia del Sabato: sei giorni dedicati alle opere del creatore, uno consacrato al Creatore delle opere. Le mani che si fermano nella liturgia del riposo celebrano l’opera di Dio che si compie anche nell’inanità dell’uomo. Silenzio su Gesù e sulle sue vicende. In questo giorno i discepoli sono rintanati in luoghi diversi e pensano a ciò che è accaduto senza dire nulla. Forse anche noi dovremmo lasciare la verbosità della fede («Non chi dice: Signore, Signore…») per un’interiorizzazione delle parole e dei fatti che riguardano la vita del Signore. Silenzio di Gesù che nel sepolcro si prepara ad accogliere la parola di vita del Padre che non lascerà che il suo consacrato veda la corruzione. Silenzio delle cose che nel travaglio della gestazione del creato (cfr. Rm 8,22) attendono la rivelazione dei figli di Dio. Ed io so fare silenzio? Silenzio di me, su di me, «oblio del mondo e di tutto ciò che non è Dio» (Pascal)?

Preghiera

Immergimi, Signore nel tuo silenzio perché io sia ammesso nel luogo del tuo Riposo. Donami il gusto del tacere dove maturano le grandi ispirazioni e i propositi santi.

Agire

Oggi terrò spento il cellulare.

Meditazione a cura di mons. Arturo Aiello, vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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