Lettura
Il brano di 2 Samuele narra il pentimento sincero di Davide e il conseguente perdono da parte di Dio. Così nel Vangelo è raccontato, nel dettaglio, il pentimento vero della peccatrice. Esso si esprime con gesti inequivocabili: stare ai piedi di Gesù, dietro la sua persona, bagnarli con le sue lacrime, asciugarli con i suoi capelli, baciarli e profumarli. San Paolo, nel brano della lettera ai Galati, trasmette il suo messaggio rispondendo alla domanda: cosa salva? La fede e non le opere, è la risposta. E così, è salva la donna perché i suoi gesti sono espressione di fede e d’amore per Gesù. Per contrapposizione, non si salva Simone che, nonostante le sue opere (aver accolto Gesù in casa), aveva un cuore duro e freddo.
Meditazione
Dal comportamento di Davide e soprattutto da quello della peccatrice del Vangelo cogliamo alcuni spunti di riflessione sul dono della fede. Contemplando l’esempio della donna possiamo dire: la fede è gratitudine. Lo stare davanti a Dio dando se stessi e non le proprie cose. Questa donna vive il vero senso della gratitudine. Esprime il suo stupore per Gesù nei particolari gesti di riconoscenza, come manifestazione sincera di un sentimento di gratitudine verso il Maestro. La fede è conversione. Dalla vicenda di Betsabea (prima lettura), Davide ha cambiato vita. La donna del Vangelo dopo l’incontro con Gesù, ha portato a termine (o continuato) il suo percorso di conversione. Il cristiano dice a se stesso ogni giorno: oggi ricomincio. La fede è seguire Gesù. Luca annota subito dopo questo episodio che Gesù era seguito dai Dodici e da alcune donne. Possiamo presumere che anche questa donna, peccatrice e salvata dopo l’incontro col Maestro, si sia inserita nel gruppo dei seguaci di Gesù. La fede non si può non esprimere anche in una sequela gioiosa del Maestro. La fede è incontro che non si archivia nei ricordi del passato, ma si fa sequela. La vita cambia radicalmente. Soffermandoci poi sulla figura di Simone e riascoltando le parole di rimprovero che Gesù gli rivolge (la parte centrale dell’episodio), possiamo riflettere: Simone non fa quello che ha fatto la donna, la quale ha onorato il corpo del Signore, in particolare i piedi del Signore, parte del corpo che indica il tutto. Il corpo di Gesù non è la Chiesa? E in particolare, sono i poveri, i piccoli e gli ultimi. La fede in Gesù non può non esprimersi in un amore concreto (piangere, baciare e ungere) verso i poveri.
Preghiera
Fa’, o Signore, che rimanga anch’io, come la donna peccatrice, ai tuoi piedi per piangere il mio peccato e asciugandoli, baciandoli e profumandoli, io ti manifesti tutto il mio amore di figlio.
Agire
«Non pensare mai male di nessuno, nemmeno se le parole o le opere di qualcuno te ne danno ragionevole motivo» (san Josemaría Escrivá de Balaguer).
Meditazione del giorno a cura di monsignor Douglas Regattieri, Vescovo di Cesena-Sarsina, tratta dal mensile "Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti:
info@edizioniart.it