Nella vita di papa Francesco un passaggio fondamentale fu una confessione che fece quando aveva circa 17 anni. Egli stesso ricorda che era il 21 settembre – inizio della primavera e festa dello studente in Argentina – e che si preparava per uscire a festeggiare con i suoi compagni, ma decise di iniziare la giornata visitando la sua parrocchia. Una volta arrivato, trovò un sacerdote che non conosceva e che gli trasmise una grande spiritualità, per cui decise di confessarsi con lui.
«In quella confessione mi accadde qualcosa di raro, non so cosa fu, ma cambiò la mia vita; direi di essere stato sorpreso con la guardia abbassata». Più di mezzo secolo dopo, interpreta così quell’episodio: «Fu la sorpresa, lo stupore di un incontro; mi resi conto del fatto che mi stavano aspettando. L’esperienza religiosa è questo: lo stupore di incontrare qualcuno che ti sta aspettando. Da quel momento per me Dio è colui che ti “anticipa”. Lo stai cercando, ma Lui ti cerca per primo. Lo vuoi incontrare, ma Lui ci trova per primo».
Tale narrazione autobiografica del papa Francesco ricorda quanto avvenne alla beata Angela da Foligno vissuta tra la fine del secolo XIII e l’inizio del XIV. Ella stessa narra la sua esperienza cristiana a un frate Minore, il quale la messe per iscritto, così possiamo leggerla nel testo denominato Memoriale.
Proprio all’inizio di tale opera riferendosi ad Angela l’autore narra: «In proposito la fedele mi riferì che si era comunicata molte volte in stato di peccato, dopo aver fatto, per vergogna, confessioni non complete, e che aveva provato rimorso giorno e notte. Avendo, però, pregato il beato Francesco di trovarle un confessore capace di capire i suoi peccati, per poterglieli confessare bene, la notte stessa le apparve un vecchio frate, che le disse: “Sorella, se mi avessi pregato prima, già ti avrei esaudita; comunque, quello che hai chiesto ti è stato concesso”. La mattina andai subito a San Francesco, ma venni via presto e sulla strada del ritorno, a San Feliciano, trovai un frate, cappellano del vescovo, che predicava. Subito, mossa dal Signore, decisi di fargli una confessione completa, sia che fosse in possesso della facoltà di assolvermi, sia che avesse dovuto consultare il vescovo. E mi confessai bene. […] L’anima fece penitenza in riparazione dei suoi peccati e […] riconobbe la misericordia di Dio […]».
Per un approfondimento cfr. Massimo Vedova Esperienza e dottrina. Il Memoriale di Angela da Foligno, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma 2009.