Lettura
Il mese di maggio termina con la festa della Visitazione della Beata Vergine Maria. Nell’Annunciazione, l’arcangelo Gabriele aveva detto a Maria: «Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile». Tra le righe l’arcangelo vuol dire a Maria: “Elisabetta ha bisogno di te”. E Maria in fretta si mette in viaggio. Quando incontra Elisabetta, questa le dice: “Beata te che hai avuto fiducia in Dio e nell’adempimento delle sue promesse”. E Maria esprime la sua gioia con un canto, ilMagnificat, che è l’innodei “poveri del Signore”, quelli che si abbandonano con fiducia alla sua volontà.
Meditazione
IlMagnificatcontiene una celebrazione dell’amore divino attraverso sette verbi che rivelano la radicale diversità della scala di valori agli occhi di Dio: egli ha “spiegato” il suo braccio potente, ha “disperso” i progetti dei superbi, ha “rovesciato” i troni dei potenti, “ha innalzato” i poveri, ha “ricolmato” di beni gli affamati, ha “rimandato” senza più nulla i ricchi, “ha soccorso” Israele. San Luca ha posto sulla bocca di Maria il Magnificat,perché lo considera una sintesi della spiritualità della madre del Messia, Maria di Nazaret. Ella è “l’umile serva” del Signore, in quanto è lacredente. Sono i poveri, gli oppressi e bisognosi che fanno esperienza del Dio misericordioso che opera con potenza. La condizione di miseria diventa lo spazio della rivelazione di Dio come Salvatore. Gli oppressi dell’esodo e i deportati dell’esilio diventano “poveri, umili e tementi Dio”. Maria, l’umile serva di Nazaret, fa parte di questa catena di credenti, che sperimenta la misericordia di Dio. In conclusione, il Magnificat costituisce una rilettura, fatta davanti alla comunità dei credenti, dell’azione salvifica di Dio. L’esperienza personale dell’umile Vergine di Nazaret, che diventa per l’iniziativa di Dio la madre del Messia, si colloca sullo sfondo dell’azione storica di Dio per la salvezza dei poveri e dei credenti. Maria è la nostra tenera madre che ci prende per mano e ci accompagna a Gesù.
Preghiera
«O Maria, tu “andasti in fretta in una regione montuosa” per salutare Elisabetta e ivi rimanesti al suo servizio per tre mesi. Al vederti, Elisabetta si meraviglia ed esclama: “Donde a me tanto onore che la Madre del Signore venga a me?”. Ma ancor più, essa si meraviglierà nel costatare che anche tu, o Maria, a somiglianza del tuo Figlio, non sei andata da lei per essere servita ma per servire» (san Bernardo).
Agire
Impariamo a memoria ilMagnificate recitiamolo ogni qualvolta vogliamo ringraziare il Signore per i doni che ci elargisce, sicuri di usare i sentimenti giusti e le parole adatte per il nostro rendimento di grazie.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it