Domani, sabato 1 giugno dalle ore 17,tra musica, danze e canti, l’Arcivescovo di Milano,il cardinale Angelo Scola,incontreràallo Stadio Meazzai ragazzi e le ragazzeche riceveranno quest’anno il sacramentodellaCresimacon cui giunge a compimento il percorso di iniziazione cristiana.
Attese all’appuntamento circa 40 mila persone: oltre ai ragazzi (i cresimandi), i loro genitori, i padrini e le madrine, i catechisti e le catechiste che li hanno guidati nel cammino d’ingresso e crescita nella fede. 5 mila provengono dalla Zona I (Milano), 5 mila dalla Zona II (Varese), 5 mila dalla Zona III (Lecco), 8 mila dalla Zona IV (Rho), 8 mila dalla Zona V (Monza), 5 mila dalla Zona VI (Melegnano), 4 mila dalla Zona VII (Sesto San Giovanni).
I cancelli di San Siro si apriranno alle 15. La folla si disporrà sugli spalti dello stadio cittadino, mentre sul campo di gioco si alterneranno momenti di danza, canto e parola. Alle 17 si unirà al festoso raduno l’Arcivescovo. Il Cardinale pronuncerà un discorso e guiderà la preghiera fino alle 18, quando è previsto il termine dell’incontro.
Due le immagini che ispireranno le coreografie preparate per accompagnare i ragazzi nel corso dell’inteso pomeriggio: l’icona evangelica di Bartimeo, il cieco cui Gesù ridona la vista, e il leitmotiv del viaggio che rievoca il cammino compiuto dai primi discepoli del Signore dopo la Pentecoste.
Elementi – il cieco Bartimeo e il viaggio – che hanno accompagnato i ragazzi lungo il “Cammino dei 100 giorni Cresimandi”, il percorso di formazione compiuto negli oratori nelle scorse settimane, durante il tempo di Quaresima, in vista dell’incontro di San Siro.
Le due immagini si collegano anche al tema proposto durante l’anno oratoriano, “Il salto della fede”.
In questa occasione ai ragazzi sarà donata le lettera che il cardinale Scola ha rivolto a loro dal titolo “Decidere in prima persona” (edizione Centro Ambrosiano).
Altro ingrediente della giornata è la solidarietà. Quest’anno, le offerte raccolte tra i ragazzi saranno destinate all’oratorio della parrocchia Jesus Divin Maestro di Huacho, in Perù.
«L’effetto di uno stadio pieno per incontrarsi e pregare (e non per una partita o un concerto) è già un chiaro messaggio della possibilità di far parte in modo più perfetto di una famiglia numerosissima che si riunisce per celebrare l’amore di Dio e invocare l’aiuto dello Spirito Santo, così da imparare a vivere la fede e mettere in pratica la carità», afferma don Samuele Marelli, responsabile del Servizio per i ragazzi, gli adolescenti e l’oratorio dell’Arcidiocesi di Milano.