Si svolgerà nel pomeriggio di domani, sabato 1° giugno, presso la sede di “La Civiltà Cattolica” (Via di Porta Pinciana, 1 – Roma) il Terzo incontro internazionale sulla figura dello scrittore inglese Gilbert K. Chesterton. L’incontro annuale, come nelle edizioni precedenti, è stato organizzato in cooperazione con il “Chesterton Institute for Faith and Culture” (Seton Hall University, New Jersey) e l’Associazione culturale romana “BombaCarta”, fondata da P. Antonio Spadaro, attualmente Direttore di “La Civiltà Cattolica”.
Tema di questa nuova conferenza saranno Chesterton e quello strano paradossa che è l’avventura domestica. «Un’avventura chiamata “Famiglia”» s’intitola infatti il pomeriggio di studio, che dalle ore 16:00 in avanti proporrà approfondimenti sugli scritti e sulla stessa biografia del geniale autore, sempre più (ri)scoperto e amato anche in Italia.
Dopo il saluto iniziale del gesuita Antonio Spadaro, interverranno la traduttrice Annalisa Teggi con una relazione dedicata alle figure femminili nella narrativa di Chesterton (Mary Gray, lo splendore del grigio domestico), mentre il saggista Fabio Canessa rifletterà sull’ineludibile “estraneità” che regola i giochi in casa tra uomo e donna. «Se gli Americani possono divorziare per “incompatibilità di carattere” – amava provocare Chesterton nel 1910 -, mi chiedo come mai non abbiano tutti divorziato. Ho conosciuto molti matrimoni felici, ma ma mai nessuno “compatibile”. Tutto il senso del matrimonio sta nel lottare e nell’andare oltre l’istante in cui l’incompatibilità diventa evidente. Perché un uomo e una donna, come tali, sono incompatibili».
Per il Chesterton Institute interverranno P. Ian Boyd, C.S.B. (Family: the Only Possible House of Life) e il Prof. Dermot Quinn (Chesterton and Family Life), sottolineando inoltre la lotta che fin dal 1922 Chesterton portò avanti contro i sostenitori delle pratiche eugenetiche, allora molto in voga nei salotti bene d’Inghilterra. Il pomeriggio sarà inoltre animato da letture, videoproiezioni e testimonianze. Di particolare rilievo l’inedito intervento del critico teatrale e cinematografico Masolino D’Amico, nipote di Emilio Cecchi, amico fraterno e “importatore” di Chesterton nel nostro Paese, che grazie a lui visitò numerose volte.
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«Gli scrittori moderni i quali, in modo più o meno diretto, hanno insinuato che la famiglia è un’istituzione dannosa, si sono solitamente limitati a insinuare, con molta acredine, amarezza o pathos, che forse la famiglia non è sempre così armoniosa.
Naturalmente la famiglia è una bella istituzione proprio perché non è armoniosa. È sana proprio perché contiene così tante discrepanze e diversità. Come dicono i sentimentalisti, è come un piccolo regno e, come quasi tutti gli altri piccoli regni, si trova solitamente in uno stato simile all’anarchia. È proprio perché nostro fratello George non è interessato ai nostri problemi religiosi ma al Trocadero Restaurant che la famiglia ha alcune delle qualità corroboranti della comunità. È proprio perché lo zio Henry non approva le ambizioni teatrali di nostra sorella Sarah che la famiglia è come l’umanità.
Gli uomini e le donne che, per ragioni giuste e sbagliate, si ribellano alla famiglia, si ribellano semplicemente, per ragioni giuste e sbagliate, al genere umano. Zia Elisabeth è irragionevole, come il genere umano. Papà è nervoso, come il genere umano. Il nostro fratellino è irrequieto, come il genere umano. Il nonno è stupido, come il mondo; è vecchio, come il mondo. Coloro che desiderano, a torto o a ragione, uscire da tutto ciò, desiderano sicuramente entrare in un mondo più ristretto. Sono sconcertati e terrorizzati dalla grandezza e dall’eterogeneità della famiglia».
(G.K. Chesterton, «Certi scrittori moderni e l’istituzione della famiglia» in “Eretici” – 1905)
Per informazioni
http://www.laciviltacattolica.it/it/incontri/
http://bombacarta.com/2013/05/28/unavventura-chiamata-famiglia/