Lettura

Il viaggio di Gesù verso Gerusalemme è un itinerario geografico e spirituale, come dichiara il secondo annuncio della morte e Risurrezione, il cui significato profondo non è compreso dai discepoli, i quali discutevano fra loro chi fosse il più grande. Ma Gesù, sedutosi, nell’atteggiamento cioè del maestro, insegna loro che il servizio è la caratteristica del discepolo di Cristo, non il credersi grande. Il modello è il Signore Gesù che è venuto per servire, non per essere servito. Egli con la sua vita, morte e Risurrezione ha reso un servizio all’amore del Padre per la nostra salvezza. Anzi, in tutta la sua vita è venuto incontro alle necessità spirituali e materiali di chi si rivolgeva a lui con fede.

Meditazione

Nei Vangeli, il concetto di autorità è prevalentemente riferito a Gesù: alla sua persona, alle sue parole e ai suoi gesti che lo qualificano come “Signore e Cristo”, ossia re e salvatore del suo popolo. Durante la sua vita terrena si presenta a tutti, ma in particolare ai maestri della legge, come uno che ha autorità. L’autorità di Gesù è un potere ricevuto da Colui che lo ha inviato nel mondo per compiere la sua volontà. Essa si manifesta in numerosi interventi straordinari: perdonare i peccati, cacciare i demòni, compiere guarigioni miracolose, sedare le tempeste. Alcuni di tali “poteri” – come quello di scacciare gli spiriti immondi – vengono conferiti anche ai discepoli, su diretto e personale mandato di Gesù, ai fini di una più efficace evangelizzazione. Ma questa autorità che viene data loro non deve diventare motivo di vanto, bensì servire unicamente alla diffusione del Vangelo. In verità, per Gesù, come anche per gli Apostoli, l’autorità è strettamente connessa con il servizio, in base al principio che chi è il più grande deve diventare il più piccolo. E ogni discepolo sa che, nell’assolvere il suo mandato, è chiamato ad imitare Cristo, venuto in mezzo a noi come colui che serve. Questo insegnamento di Gesù, sempre valido, è urgente per noi oggi che viviamo in un mondo in cui l’autorità diventa spesso autoritarismo, possibilità di pensare ai fatti nostri, a gonfiare – pensiamo a molti politici e a molti nostri governanti – in modo disonesto il conto in banca senza pensare al bene comune.

Preghiera

«Servo di Dio!”. Qual titolo, qual missione bellissima è mai questa! Non lo dicesti tu, o Signore, che il tuo giogo è soave e il tuo carico leggero? Non sta scritto forse nelle tue Scritture che il servire è regnare? Non è forse il maggior onore per un uomo santo, il poter dire di lui che è servo di Dio?» (Beato Giovanni XXIII).

Agire

Impegniamoci a non trattare i nostri fratelli come uno sgabello per affermare noi stessi, ma come compagni di viaggio che dobbiamo servire, come ha fatto il Signore Gesù.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile "Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it